Il Roma, l’editoriale di Carratelli: “Europa League ultima chance per il Napoli. Lo Zurigo è una squadra mediocre…”

Din-don. Campanella dell’ultimo giro. Ecco l’Europa League, ultimo e superstite obiettivo del Napoli di transizione al primo anno di Ancelotti. Competizione a suo modo affascinante per la partecipazione di Arsenal, Chelsea, Benfica, Valencia ed altre belle dame di compagnia, più le altre due italiane, Inter e Lazio. Sedicesimi di finale, stavolta il sorteggio non è stato malevolo col Napoli assegnandogli lo Zurigo, squadra abbordabile secondo l’opinione generale e i bookmaker (1,44 la vittoria del Napoli, 8,30 quella degli svizzeri). Il presidente del club elvetico, Ancillo Canepa, si è detto soddisfatto dell’accoppiamento perché riempirà lo stadio (30mila posti) con gli immigrati napoletani. La loro presenza, non solo il diktat di De Laurentiis (puntare a vincere qualcosa), e la modesta consistenza dell’avversario imporranno al Napoli di fare festa ritrovando la via del gol smarrita in tre delle ultime quattro partite. L’ultimo tiro al bersaglio di Firenze grida ancora vendetta. Allarme azzurro in difesa per gli infortuni di Albiol e Mario Rui, secondo test della formazione senza Hamsik, attacco con Milik. Alternative a centrocampo. Se insistere con Fabian Ruiz e Zielinski sulla linea di Callejon e Allan oppure Allan e Diawara al centro e Ruiz spostato a sinistra. C’è l’ipotesi Ounas al posto di Callejon. Qualunque sia la squadra, il passaggio del turno è il minimo che si pretende dal Napoli. Quale partita farò lo Zurigo è da vedere. Squadra chiusa per contenere la superiorità del Napoli (4-2-3-1) o partita-fantasia (3-4-3) per giocarsi un match di orgoglio dando per scontata (?) l’eliminazione. Sulla carta non c’è partita, ma dipenderà dal Napoli che, a Firenze, è apparso in salute ma sbadato. Nel campionato elvetico, dominato dallo Young Boys di Berna, lo Zurigo è schiacciato al quarto posto, lontano 24 punti dalla testa, cinque dal secondo posto. Un’aurea mediocrità, si direbbe. Prende gol per quanti ne segna (30-28). In difesa svettano il portiere Brecher (1,94) e il centrale Nef (1,91) accanto a Bangura della Sierra Leone. Gli attaccanti sono il nigeriano Odey e lo svizzero naturalizzato kosovaro Kololli. E’ possibile che l’allenatore Magnin opti per un 3-5-2. Impensabile che la fantasia svizzera si spinga oltre. L’Europa League è l’ex Coppa Uefa vinta dal Napoli di Maradona trent’anni fa. In altre cinque occasioni, gli azzurri si sono fermati agli ottavi di finale. Sotto il regno di Aurelio, il Napoli ha giocato sette edizioni dell’Europa League col massimo traguardo della semifinale del 2014-15: alla squadra di Benitez un arbitraggio scandaloso tagliò le gambe contro il Dnipro. Curiosità sparse e a pacchetti. Il Napoli ha giocato 102 partite fra Coppa Uefa ed Europa League centrando 44 vittorie (29 pareggi, 29 le sconfitte) e mettendo a segno 147 gol. All’epoca della Coppa Uefa, i goleador azzurri sono stati Careca e Canè con 8 centri. In Europa League, 14 gol Cavani, 10 Higuain, 9 Hamsik e Mertens, 6 Callejon.

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