Pardo: “Vent’anni di razzismo, adesso basta! C’è bisogno dello Stato”

Nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete”, in onda su Radio Marte, è intervenuto il giornalista sportivo Pierluigi Pardo:

“Bisogna decidere di cambiare le cose. A me sembra che il problema ce l’abbiamo davanti e ci giriamo intorno da 20 anni. Si fanno tante cose, tipo restrizioni o tessere, che sicuramente hanno portato a una riduzione degli incidenti, l’atmosfera magari è migliore ma i problemi ci sono ancora. I provvedimenti di facciata, tipo chiudere il campionato per un turno, non mi piacciono, bisogna colpire le persone che si comportano male e ‘liberare’ quelle che si comportano bene. Io direi di darci un tempo, dotiamo gli stadi di meccanismi di sorveglianza veri e infliggiamo sanzioni ai razzisti. Lo Stato deve fare lo Stato. Perché in Inghilterra chi lancia la banana dopo due ore lo arrestano e qui non accade? Io sono dell’idea che i buu razzisti e i cori di discriminazione territoriale siano qualcosa di diverso dagli sfottò. Fare riferimenti a delle tragedie avvenute o a delle tragedie possibili è una cosa diversa: i cori contro Superga, il colera, l’eruzione di un vulcano, vanno puniti. Bisogna avere sensibilità e coraggio nel sospendere la partita, come hanno fatto Irrati e Gavillucci. Io tante volte ho pensato che dare troppa pubblicità a questi scemi fosse fargli un regalo. Visti i precedenti del passato, la squalifica dell’Inter è anche eccessiva. Non era mai successa una squalifica del genere”. 

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