Home News 11 dicembre 2013-11 dicembre 2018: quei (maledetti) corsi e ricorsi storici

11 dicembre 2013-11 dicembre 2018: quei (maledetti) corsi e ricorsi storici

11 dicembre 2013-11 dicembre 2018: cinque anni precisi dalla prima beffa in Champions in cui gli azzurri uscirono con 12 punti pur avendo disputato un’Europa in cui avrebbero meritato il passaggio del turno. Un gol sarebbe bastato all’epoca, un gol sarebbe bastato stasera, ma nella partita clou gli uomini di “fiducia” sono venuti meno. Certo, l’Anfield non è indubbiamente lo stadio più facile in cui giocare, ma il Napoli aveva a disposizione 3 risultati e mezzo con la vittoria del PSG: vittoria, pareggio e sconfitta con una sola rete di scarto, quindi dal 2-1 in poi. Che lo si chiami destino o semplicemente incapacità di saper gestire queste partite, è tuttavia molto deludente vedere che la personalità mostrata nelle prime cinque gare sia venuta meno nel match clou della stagione.

Un primo obiettivo sfumato, con tanta amarezza, che non deve però deprimere l’ambiente in questo momento. C’è l’Europa League che, proprio nell’anno di Benitez, fu onorata disputando finanche la semifinale. È alla portata degli azzurri i quali, tolto stasera, hanno palesato capacità tali da poter giocarsela con chiunque. Servirà una crescita mentale che solo un allenatore come Carlo Ancelotti potrà inculcare loro. Non ci sono più scuse per rimandare la consacrazione del Napoli, belli ma privi di quel quid pluris che fa in questo momento la differenza. Il rimorso è forte, fortissimo, sarà difficile per tutti dormire stanotte, inevitabilmente si ripenseranno quei piccoli errori che hanno fatto la differenza in negativo.

Da domani, però, la delusione si dovrà trasformare in carica per fare bene in un’altra competizione che, sulla carta, è decisamente più alla portata del Napoli.In Europa si ritornerà in campo il 14 febbraio, poi il 21 a San Paolo. I partenopei saranno testa di serie e, dunque, si eviteranno inizialmente squadre come il Chelsea e l’Arsenal. Incassare, rivitalizzarsi e ripartire: non bisogna arrendersi sul più bello.

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