Home News Ancelotti-Liverpool, atto terzo!

Ancelotti-Liverpool, atto terzo!

Le squadre del destino sono quelle che puntualmente ti segnano una stagione e, talvolta, anche una carriera. Carlo Ancelotti non potrà mai dimenticare le lacrime di dolore e poi di gioia che il Liverpool, in quelle calde sere di maggio del 2005 e del 2007, quando l’estate ormai era alle porte e la stagione calcistica stava chiudendo le sue, gli ha regalato con le due magiche finali di Champions. Prima la beffa, poi la rivincita.

A distanza di oltre dieci anni i reds sono tornati a segnargli la sorte, questa volta all’ombra del Vesuvio lontano dalla Madonnina milanese.
La Champions, la sua amata coppa dalle grandi orecchie, insieme ragazzi, gli ha permesso di tornare a sognare ed ad emozionarsi come lui stesso ha ammesso ai microfoni di Sky. Erano due anni che non provava sensazioni così forti: troppi per uno come lui che ha fagocitato per oltre trent’anni queste notti dalle stelle in campo.

Un pezzo di stagione si deciderà in uno stadio tutt’altro che tranquillo, l’Anfield, dove le furie rosse cercheranno di fermare gli azzurri che rischiano di uscire seppur non hanno perso nemmeno una gara finora. Tre invece le sconfitte degli uomini di Klopp in trasferta, ma due le vittorie in casa. Un fortino quasi inespugnabile.

Sarebbe davvero malvagio non compiere questo miracolo, un’ingiustizia dopo le grandi prestazioni che i partenopei hanno mostrato al mondo, perché si cresce attraverso queste sfide, si diventa grandi affrontando a muso duro chi sulla carta vale il doppio di te. Nulla è perduto, le combinazioni potranno essere un’arma a doppio taglio in cui si potranno intrecciare gioie e rimorsi.

Liverpool-Napoli sarà dunque un po’ come una di quelle finali, anche se quel maledetto 3 a 3 di Istanbul sarebbe ora un sogno per Carlo, perché in caso di pareggio passerebbe il Napoli scrivendo un altro pezzo di storia.
La fortuna dovrà metterci del suo, ma la bravura di affrontare mentalmente partite del genere solo Ancelotti potrà garantirle. Un quid da non sottovalutare quando l’avversario ha punti deboli palesati al San Paolo e, in generale, fuori casa. Non sempre, però, chi merita va avanti. Il calcio è tanto meraviglioso quanto duro. Che i fantasmi del 2005 stiamo lontani e quelli del 2013 pure, quando il Napoli uscì con 12 punti dalla Champions. Ora c’è bisogno di sola luce, perché le stelle più belle in questo girone sono state tutte azzurre.

Exit mobile version