Mio fratello è figlio unico: la storia di un gemellaggio leggendario

No, non è una partita come le altre. Genoa-Napoli ha un sapore completamente diverso da una trasferta insidiosa o uno scontro che ai rossoblu potrebbe dare punti salvezza.

Si parla di una gara unica. Che i tifosi delle due parti non stancheranno mai di vedere. È cominciato tutto nel 1982, quando al San Paolo, all’ultima giornata di campionato, era ospite proprio il Grifone.

I genovesi avevano bisogno di un punto per conquistare la matematica salvezza. Detto, fatto. Il portiere azzurro Castellini sbaglia un rinvio con le mani, consentendo agli avversari di battere un calcio d’angolo che si trasformerà nel 2-2 finale.

“Gente di mare, stesso ideale” recita uno striscione apparso in Curva B qualche anno fa. E non si può dar torto ad una mentalità comune, una forma mentis simile che accomuna due città tanto poetiche quanto problematiche.

In piedi, tutti: Napoli e Genoa, in campo e fuori, sono la storia del calcio (quello vero) italiano.

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