C’era una volta un gruppo di amici che voleva scrivere la storia…

Il girone di ferro, quello che la maggior parte dà per scontato passino le più forti.
PSG e Liverpool erano partite come favorite per la vittoria della Coppa dalle grandi orecchie. Un copione già scritto, insomma, per Ancelotti e i suoi uomini.
Il calcio, però, non è solo comprare i migliori e piazzarli in campo, il calcio è organizzazione, crescita mentale, empatia tra la squadra e soprattutto un pizzico di follia.

Che pazzia per Koulibaly sfidare 1 contro 1 e sradicare il pallone al campione del mondo Kylian Mbappé.
Che pazzia per Allan dominare a centrocampo e far impazzire gli avversari grazie a quei muscoli e quella ‘garra’ che loro non hanno, con quella formazione grazie al calcio a 5 – con cui ha imparato a dare i primi calci al pallone – che gli hanno permesso di apprendere una moltitudine di movimenti utili ad anticipare la mossa del “rivale”.
Che pazzia per Maksimovic giocare come terzino titolare tre gare su tre in Champions e non sfigurare nemmeno una volta.
Che pazzia per Callejon avere a 31 quattro polmoni e giocare in attacco o in difesa come se fosse la stessa cosa, l’equilibratore tattico ideale per ogni allenatore.
Che pazzia per Fabian ritrovarsi catapultato in una realtà così diversa e mettercela tutta per godere da protagonista queste emozioni.
Che pazzia per Mertens essere la prima punta azzurra e impensierire tutte le difese.
Che pazzia per lui, Lorenzo Insigne, che nel suo stadio sfida Buffon, segna 3 gol consecutivi in Champions e trascina il suo Napoli verso una storia incredibile.
Che pazzia per Ancelotti credere che questa squadra possa dargli le stesse emozioni di quei club che ha allenato.

Napoli la capisci solo se hai vissuto a Londra, Madrid, Monaco” ha detto. Ora è tutto chiaro.
Questi sono solo alcuni dei protagonisti principali, ma nessuno in questo gruppo di amici, prima che colleghi, si deve sentire escluso.
Una competizione entusiasmante che ricorda un po’ la prima, quella con Mazzarri in cui c’era Cavani ma non come avversario. I bookmaker davano gli azzurri per spacciati, Manchester City e Bayer Monaco troppo più forti e con molta più esperienza.
Ancora una volta, come oggi, qualcuno ha dovuto rivedere un po’ le griglie.

Non è ancora fatta, anzi, ma già dalla prossima partita ci saranno due possibilità concrete di passare con una gara di anticipo: se il Liverpool dovesse pareggiare o vincere al Parco dei Principi e il Napoli fare i tre punti in casa contro la Stella Rossa, l’accesso agli ottavi sarebbe garantito e poi da lì nuovi e inaspettati scenari potrebbero aprirsi.
La filosofia di Carletto inizia a delinearsi: turn over, anche massiccio, in campionato ma equilibrio in Champions. Mai prevedibilità, però, perché sia Tuchel che Klopp sono stati incartati da Ancelotti, non superando mai la barricata partenopea.
Il Napoli bistrattato, escluso a priori, mai come adesso merita di continuare il sogno.

Insigne, come Masaniello, difende la città, il San Paolo è il popolo alle sue spalle che lo trascina alla vittoria.

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