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LE NOTE DI MN – Il bello ed il brutto della prestazione degli azzurri

Ritorna, come di consueto, l’appuntamento, post partita, con “Le note di MondoNapoli”. Una rubrica che si ripropone la rilettura del match del giorno prima degli azzurri, mediante dei momenti, che, da vero allenatore, vengono scritti su un foglio durante la partita.

La partita in questione è Napoli-Sassuolo. Altra vittoria nonostante le scorie di una partita di Champions stra-dominata contro i vice campioni d’Europa del Liverpool. Il Napoli però vince per ben 2 a 0 e convince, ancora di più, che le griglie di inizio stagione presentate dai nostri quotidiani italiani (che vedevano il Napoli neanche tra le prime quattro) si sono, almeno fino ad ora, dimostrate frutto di giudizi indelicati ed inopportuni, dimenticando il valore della rosa degli azzurri e soprattutto le capacità di un tecnico che mancava tanto al calcio italiano.

Ma analizziamo la partita di ieri, è quello alla fine che più ci piace fare. Ancora una volta abbiamo visto cose belle (in netta maggioranza) e cose brutte. Partiamo proprio dalla pillola più amara: che cosa non è piaciuto del Napoli nella gara contro il Sassuolo? Forse abituati dall’ultimo anno, tifosi e non, conosciamo un Napoli molto più cinico, che fallisce poche azioni da goal e soprattutto che regala goleade spesso e volentieri. Questo non succede quest’anno e talvolta il Napoli risulta essere addirittura sprecone. E’ accaduto anche contro il Sassuolo, dove gli azzurri hanno surclassato i romagnoli per i primi 20 minuti, riuscendo però ad andare in rete solamente una volta grazie allo “sconosciuto” Adam Ounas. Dominare e non segnare, al giorno d’oggi, non è una cosa positiva siccome nel calcio sono spesso gli episodi a decidere le partite.

Fortunatamente la pagina delle cose brutte di ieri si limita solamente all’essere concreti sotto porta: un difetto che, finchè si vincono le partite, manco ci facciamo caso più di tanto ma che in altre occasioni potrebbe essere addirittura decisivo.

La pagina ricca, invece, è sempre quella delle cose positive. Partendo, questa volta, con una nota di merita per il portiere: David Ospina è risultato essere decisivo in più di un occasione. Importanti gli interventi del colombiano sia su Berardi che su Babacar. La difesa ancora una volta, grazie alle due colonne Albiol e Koulibaly, riesce a fare il suo lavoro e chiude la partita senza subire reti. Bene anche la prova dei terzini con Kevin Malcuit che dopo la prova di Parma dimostra di essere una validissima alternativa a destra di Hysaj.

Il centrocampo di questa partita è tutto nuovo: Rog e Diawara al centro, Ounas e Zielinski sugli esterni. Tanta gioventù e soprattutto tanti volti nuovi. E’ questa l’arma in più di questo Napoli: spogliatoio contento e tutti i calciatori con quasi lo stesso minutaggio. Calciatori, come Rog ed Ounas, vere e proprio chimere delle ultime stagioni dimostrano di essere  valide alternative per lo scacchiere azzurro.

Il tandem offensivo di ieri era composto da Mertens e Verdi, con quest’ultimo che spesso si scambiava di posizione con Ounas, il quale, proprio in quella posizione, trova nei minuti iniziale la prima rete in Serie A. Nonostante la prova opaca di Dries Mertens, che ancora non è in condizione come abbiamo imparato a conoscerlo, il Napoli nella ripresa riesce a chiudere la partita. Di chi è il goal? Inutile chiederlo è Lorenzo Insigne che si consacra, anche da subentrato, come irremovibile per il Napoli. Ed il goal è di quelli di alta classe, destro a giro all’incrocio, Consigli battuto e 3 punti che consacrano il Napoli sempre più la seconda forza del Campionato, ad oggi!

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