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LE NOTE DI MN – Il bello ed il brutto della prestazione degli azzurri

Torna il consueto appuntamento, il giorno dopo la partita, con “Le Note di MondoNapoli”. Sapete che a noi piace prendere appunti e poi, a mente fresca, rielaboriamo la prestazione analizzando le cose che più ci sono piaciute e quelle che invece ci sono piaciute meno.

In questo Napoli formato Champions che vince, portandosi al primo posto nel girone, contro i vice campioni di Europa del Liverpool, è difficile trovare qualcosa di brutto. L’unica nota più oscura è la sfortuna per le occasioni goal mancate che avrebbe potuto mettere il punto esclamativo su una partita dominata per 90 minuti dagli azzurri: superiori in ogni zona del campo.

Nel capitolo delle cose belle, invece, abbiamo tanto da parlare sia sul piano individuale che su quello del collettivo. Partiamo da un nome e cognome: Carlo Ancelotti che ancora una volta sorprende tutti scendendo in campo con un Napoli tutto nuovo. Difatti, la novità di serata è il serbo (meteora dei tre anni di Sarri) Nikola Maksimovic che parte da titolare al posto del terzino destro Hysaj. Un cambio che fin da subito ci fa pensare che qualcosa nello scacchiere tattico azzurro durante la partita cambierà e non sarà il solito 4-4-2 visto nelle ultime uscite. Detto, fatto, si parte e abbiamo modo di vedere come il Napoli in campo si schiera non con uno ma con ben due moduli. Difatti mister Ancelotti ha preparato la gara affinchè, quando si difende il modulo è quello standard ossia il 4-4-2 con Rui a sinistra e Masksimovic terzino destro, ma quando gli azzurri impostano un azione offensiva il modulo cambia, passando da 4-4-2 a 3-5-2, un modulo che nel Napoli non vedevamo dall’era Mazzarri. Una vera e propria novità frutto di uno studio serio e saggio della partita fatto dal mister che così è riuscito ad impedire alle tre frecce del Liverpool, Salah, Manè e Firmino, di attaccare in contropiede. I tre inglesi erano rispettivamente fermati da Koulibaly, Maksimovic e Albiol che insieme hanno formato un tridente difensivo di tutto rispetto.

Analizzando il centrocampo, in questa situazione di passaggio dal 4-4-2 al 3-5-2, ne ha giovato tanto anche il regista, ossia Marek Hamsik, il centrocampista infatti è riuscito ad impostare in maniera più facile il suo gioco sia con cambi-campo, sia con giocate semplice essendo affiancato sempre da Fabian Ruiz e da Allan. Allan è il fiore all’occhiello di questa stagione e del centrocampo azzurro. Imprescindibile nella gestione precedente, imprescindibile con Carlo Ancelotti, non si contano i palloni recuperati, incredibile la tenacia e la costanza per tutti i 90 minuti di gioco.

Infine c’è l’attacco che crea tante occasioni ma trova il goal solo al 90esimo. Ancora lui, sempre lui, Lorenzo Insigne un calciatore rinato grazie alla cura Ancelotti. Il talento di Frattamaggiore non è cambiato, è da sempre un fuoriclasse, le uniche cose che lo contraddistinguono rispetto agli scorsi anni sono la consapevolezza di essere un punto fermo di questa squadra e del mister e soprattutto la lucidità sotto porta ma ciò è dovuto al cambio di posizione che gli permette di essere sempre pronto fino al 90 esimo evitando la stanchezza, dovuta al fatto che Insigne si impegnava tanto anche per la fase difensiva. Nota di merito anche per Callejon, che il calciatore abbia 7 polmoni questa era cosa risaputa, ma che sia concreto e costante per 90 minuti sia in ripiego difensivo sia in attacco, è un’arma in più e ieri con quella cavalcata e quell’assist vincente al 90esimo si è fatto perdonare anche qualcosa che era successo nelle ultime partite.

“Napoli magnifico”, chest e nient chiù!

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