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CorSport: “Hamsik-Diawara, regia senza luci. Già pronto il sostituto in vista del mercato di gennaio”

La squadra del produttore attende l’ esplosione del nuovo regista. Non fa una piega, vero? Però qualche grinza sì: perché nelle prime due giornate di campionato, con la Lazio e il Milan, il progetto di trasformare la mezzala Marek Hamsik nella mente del Napoli non ha prodotto grandi risultati. E nella terza, con la Samp, il capitano è rimasto in panchina in virtù del principio del turnover. Polemiche o musi lunghi? Assolutamente no, per carità, la situazione dei cambi riguarda tutti e nessuno può ritenersi intoccabile, ma di contro la prestazione di Diawara, il sostituto di Maras si, non è stata convincente; e anzi ha confermato che il giovanotto africano, per caratteristiche, molto difficilmente potrà diventare l’ ispiratore della manovra. In sintesi: Ancelotti deve risolvere al più presto una situazione già delicata che, soprattutto se la metamorfosi di Hamsik non sarà rapida, rischia di diventare un boomerang. Una storia che per forza di cose il tecnico non potrà affrontare in maniera completa nel corso della sosta: perché Marek è in Nazionale fino a domenica e non tornerà al lavoro prima di martedì, e la partita con la Fiorentina è in programma sabato 15 settembre. Il tempo stringe, sì: e invece, a quanto pare, i tempi per completare l’ opera prima del nuovo regista azzurro non sembrano altrettanti brevi.

ESIGENZE RECIPROCHE. E allora, la missione di Carletto. Una trasformazione complessa che in teoria è cominciata prima dell’ inizio della preparazione, perché la scelta di non sostituire Jorginho e di puntare su un Hamsik regista era già chiara alla vigilia del ritiro estivo, ma che in pratica non è ancora decollata. Sia chiaro: se il capitano si fosse già calato nella nuova dimensione con disinvoltura sarebbe stato un fatto eccezionale, considerando che non faceva il centrale dai primi passi nel Brescia, una vita fa, ma è ovvio che il processo dovrà per forza di cose registrare un’ accelerazione decisa. E se un giocatore di 31 anni abituato a fare la mezzala – e al massimo il trequartista storcendo un po’ il naso ha bisogno del tempo necessario per assorbire i nuovi meccanismi, la squadra ha ovviamente le proprie esigenze. Inutile negarlo.

I NUMERI. L’esperimento, provato con Lazio e Milan senza lampi e poi accantonato temporaneamente con la Samp, riprenderà appena Hamsik rientrerà dagli impegni con la Nazionale: la prossima settimana, per la precisione, a pochi giorni dalla partita con la Fiorentina. Una partita che Marek dovrebbe giocare dal primo minuto dopo la panchina di Marassi e l’esibizione opaca di Diawara, rispetto al collega molto più incontrista e dinamico ma di certo meno dotato sotto il profilo tecnico. Tra l’altro, anche i numeri evidenziano certi alti e bassi magari momentanei: 85 passaggi riusciti (su 89) in 70 minuti con la Lazio, e poi 64 (su 68) in 63 minuti con il Milan. Tiri: zero, un caso più unico che raro per uno come lui. Falli fatti: zero. Pensare di paragonare Hamsik a Jorginho, regista di natura e recordman della serie A con un picco di 218 palloni giocati una volta contro il Verona, sarebbe una follia, ma per raccoglierne l’eredità dovrà necessariamente entrare nel vivo nel gioco. Discorso identico vale per Diawara, che con la Samp, in 71 minuti, ha toccato appena 47 palloni. Ecco perché in vista di gennaio il nome del regista slovacco del Celta, Stanislav Lobotka, già trattato in estate con il placet di Ancelotti, potrebbe tornare d’attualità. Ha una clausola da 35 milioni euro.

Fonte: Corriere dello Sport

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