Vivere a Londra, tifare Napoli… La storia di Luca: “Ho pianto al gol di Insigne al Bernabeu!”

Quando vivi a Londra puoi tifare tantissime squadre: Chelsea, Arsenal, Fulham, Tottenham, West Ham e tantissime altre ancora. La storia di Luca nasce nel quartiere di Chelsea, ma che ha radici più profonde grazie al papà napoletano, il ragazzo di sedici anni porta il suo amore per la squadra azzurra nelle strade della metropoli più importante d’Europa a suon di magliette del club partenopeo e non solo.

Con tanta emozione nelle sue parole ci spiega cosa è per lui il Napoli, nonostante non abbia ancora visto un match al San Paolo, parla dei suoi idoli, della maglia di quest’anno, con una visione diversa da quella della maggior parte dei tifosi, e della sua seconda squadra: il Chelsea, allenato da Sarri da questa stagione.

Come nasce la tua passione per il Napoli?

“Mio padre ha origini napoletane e nonostante abbia lavorato per parecchi anni a Lecce, è riuscito ad incontrare la sua squadra in trasferta e a stringere la mano a Maradona. Fortunatamente anche io ho avuto la possibilità di incontrarlo e mio padre mi disse di guardarlo bene, perché lì c’era il dio del calcio! Dalle sue storie e dalla sua passione per il Napoli è nato il mio amore per la squadra e per la città!”.

Hai mai visto le partite del Napoli allo stadio?

“Ho visto Chelsea-Napoli e Real Madrid-Napoli. Con il Chelsea siamo stati sfortunati, all’andata poteva finire 4-1 con il tiro di Maggio salvato sulla linea, e al ritorno siamo stati beffati. Al Bernabeu quando vidi il gol di Insigne ho pianto tantissimo. Non sono mai stato così felice nella mia vita! Mi manca vedere una partita al San Paolo, vorrei vedere gli azzurri battere la Juventus e Cristiano Ronaldo!”.

Il tuo giocatore preferito?

“Ovviamente Maradona, che ha fatto tantissimo sia calcisticamente che politicamente parlando per noi. Ad oggi è Lorenzo Insigne, che lo seguo dai tempi del Pescara. Io gioco nel suo stesso ruolo e mi ispiro a lui, infatti ho magliette solo con il numero 24. Mi piace molto come gioca, nonostante a volte esageri e cerca colpi impossibili…”.

Cosa pensi della maglia di quest’anno?

“La maglia è bellissima, non capisco tutte queste polemiche. La comprerò sicuramente. Se pensiamo ai completi di top club come Real o Juventus, ma di tutte le squadre che hanno questi brand di alto livello, hanno ogni anno la maglia uguale. Cambia qualcosa, una striscia in più, lievemente qualche colore, ma potresti indossare le loro divise per più e più anni, senza acquistarne altre. La pantera differenzia la nostra shirt rispetto a quelle delle passate stagioni, inoltre è un animale che incute terrore e questo mi piace.”.

La tua seconda squadra è il Chelsea, quest’anno c’è Sarri e Jorginho, un poco di Napoli?

“Secondo me Sarri può far tanto bene sia in Premier League che l’anno prossimo in Champions se si qualifica. Il mister ha fatto di tutto a Napoli e con giocatori di buon livello ha fatto arrivare la nostra squadra seconda, con un Hazard e quei campioni dei Blues può fare veramente tanto. Il mister mi ha fatto passare un brutto martedì, quando dopo scuola mi ritrovai a vedere Empoli – Napoli, con Sarri ai tempi sulla panchina dell’Empoli, che ci umiliò pesantemente!”.

Come la domenica a Londra per un tifoso azzurro?

“Prima di tutto non esiste nessuno: fidanzata, amici e familiari, cancelliamo tutti per novanta minuti (ride ndr)! I compiti si fanno prima o dopo le partite, anche dopo la mezzanotte, e si indossa un qualsiasi indumento azzurro e mi siedo nello stesso posto sempre! Se non la guardo a casa, si va dal bar “Da Maria”, un luogo completamente immerso nell’azzurro e pieno di napoletani. Per strada facciamo il tifo e ci facciamo sentire, facciamo tanto casino!”.

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