CorSport: “City-Napoli, distanza per Jorginho. De Laurentiis rifiuta una contropartita”

Ladies and gentlmen…. Gli affari sono affari e si può restare conficcati per ore, giorni, persino per settimane dentro a una trattativa apparentemente semplice e invece dannatamente complessa: perché al mercato, e si sa, circolano milioni, occasioni che non possono essere sintetizzate in un flash. E’ la storia di sempre ed è quella di Jorginho, è la storia che Napoli e Manchester City vivono in prima persona, duellando su ciò che vi sembreranno (?) spiccioli e che invece è, nel suo piccolo, una fortuna: è la storia di una decina di milioni di euro, che qualcosa cambiano nel bilancio d’un club ma anche nell’economia – nella valutazione – globale d’un calciatore, divenuto inconsapevolmente il re Mida di quest’estate (per il momento).

A OLTRANZA. Qualcosa è già successo, con tanto di pubblica ammissione di Aurelio De Laurentiis («ho rifiutato 45 milioni più cinque di bouns dal Manchester City») e altre se ne sono accumulate: perché, ovviamente, non finisce qua, c’è tempo a disposizione e una reciproca volontà di andarsi incontro. Ma intanto si procede, in questa gigantesca foresta che è il mercato, con il vantaggio di buoni rapporti utili per aggiornarsi, evitando di perdersi e definitivamente. Trattativa a oltranza, un passo in avanti del City aspettandone uno indietro del Napoli: 53 milioni sembrano una manifestazione ulteriore di interesse, una scossa per uscire dalla palude.

ALTRIMENTI. Il City ha fatto il proprio sforzo, ha anche lasciato intravedere la possibilità di inserire nella chiacchierata la disponibilità a concedere il giovane Oleksandr Zincenko (22 anni a dicembre), centrocampista che Giuntoli avrebbe voluto già l’anno scorso per costruirlo da mezzala: stavolta però è diverso, sta cambiando la natura stessa della squadra, e l’ucraino – che resta un profilo in asse con l’idea di calcio del Napoli – rischierebbe però di avere poche prospettive. Il Napoli punta sul cash, non ha mai nascosto di avere tracciato una linea, sa quasi di soglia, che arriva a sessanta milioni di euro: è la quotazione che viene data di Jorginho, divenuto il punto di riferimento nel centrocampo a tre di Sarri dopo esserlo stato, e con immediata autorevolezza dopo essere arrivato nel gennaio del 2014, anche in quello a due di Benitez.

SI AVVICINANO. Jorginho è intanto diventato altro, ad esempio anche il titolare di riferimento in regia della nuova Nazionale di Roberto Mancini, nella quale ha versato la sua inventiva brasiliana e il suo rigore tattico italiano: e la capacità di palleggiare sul breve e sul lungo, di cogliere gli angoli di passaggio più stretti, di verticalizzare e andare a scovare gli inserimenti oltre la linea dei difensori hanno abbagliato anche Guardiola, che l’ha sistemato tra gli obiettivi e si è speso per lui. Napoli e City sono assai meno lontani di qualche giorno fa, forse non ancora vicinissimi a quei sessanta milioni che rappresentano il passaporto per Manchester: perché, e vale anche nel calcio, business is business.

Fonte: Corriere dello Sport

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