Ancelotti sulla sfida europea tra Roma e Liverpool: “I giallorossi avranno l’opportunità di ottenere una rivalsa”

Nella finale di Champions League del 1984 Carlo Ancelotti non era in campo. La sua Roma venne sconfitta dal Liverpool e la prossima settimana – nel primo dei sue confronti delle semifinali – le due squadre torneranno ad affrontarsi in una sfida attesissima. 34 anni ad aspettare una ‘vendetta’, l’occasione per conquistare un traguardo storico, con lo stesso Ancelotti che oggi (in occasione della conferenza stampa di presentazione del “Match for solidarity”) è tornato a parlare di quel match.

Non giocai quella finale perché ero infortunato, per quello la Roma ha perso – ha scherzato Ancelotti – perché non giocavo io! Però ero lì e Roma-Liverpool è sempre un ricordo per me triste, così come per tutti i tifosi della Roma. Una volta a Roma ho detto che il calcio dà sempre l’opportunità di una rivincita. E questa per la Roma è la possibilità non dico di cancellare, perché quello non si cancella, m per una rivalsa. Sarà dura perché il Liverpool è in ottima forma, però i giallorossi hanno fatto bene con il Barcellona e possono sperare di arrivare in finale”.

La profezia, l’allenatore, la fece davvero. Era il 2007 e in una notte d’estate Carletto era tornato a Roma per festeggiare gli 80 anni del club giallorosso. Pochi mesi prima, con il suo Milan, Ancelotti si era preso ad Atene la sua rivincita della finale di Istanbul del 2005 contro… il Liverpool. E quella sera, allo stadio Olimpico con tutte le leggende della storia della Roma, l’ex centrocampista (nella Capitale dal ’79 all’87) parlò così: “Fu il destino a decidere quella finale contro il Liverpool. Ma il destino del calcio può essere grato o ingrato, la rivincita prima o poi capiterà. È capitata a me quest’anno e mi auguro possa capitare anche alla Roma“. Sono passati altri 11 anni ma l’occasione alla fine si è presentata.

Passato, futuro e presente. Quello della Roma, il suo e non solo. Dopo aver ricordato questo episodio, Ancelotti ha poi anche parlato dell’addio del collega Wenger, che a fine stagione dirà addio ai Gunners dopo 22 anni: “Arséne ha deciso di lasciare e credo che sia stato un gesto di grande rispetto e serietà. Ha fatto la storia dell’Arsenal e credo che anche nelle dichiarazioni che sono state fatte dopo l’annuncio, questo gli sia stato riconosciuto. Il futuro dell’Arsenal? Lo sanno i dirigenti dell’Arsenal, così come quelli della Nazionale italiana conoscono il futuro dell’Italia. Se poi mi coinvolgono, questo mi fa piacere da un punto di vista professionale, ma nient’altro”, ha concluso l’allenatore.

Fonte: gianlucadimarzio.com

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