Ognuno è artefice del proprio destino e il Napoli non ha fatto altro che renderlo più ostico nell’ultimo mese. Una sconfitta e due pareggi nel periodo clou dell’anno, quello in cui essere primi ha un valore più importante rispetto al titolo astratto di campioni d’inverno. Arrendersi così fa male ripensando al percorso fatto, poiché lo scudetto doveva essere un obiettivo stimolante e non un’ossessione negativa.
Gli azzurri sembrano i lontani parenti di quelli visti ad inizio anno, ci può stare un calo fisico, ma sembra più che altro una distrazione mentale. La pressione della Juventus può infastidire, così come quella del Napoli per i bianconeri, ma mentre gli uomini di Allegri la vivono più serenamente essendo abituati, quelli di Sarri fanno fatica ad uscire da quel turbinio che, di consecutio, provoca errori gravi.
Oggi i protagonisti in negativo sono stati Insigne, Koulibaly e Mertens: i tre giocatori che fino a poco tempo fa avevano guadagnato la piena fiducia dei tifosi. Stasera hanno ‘tradito’ le aspettative con una prestazione da dimenticare. Nemmeno Zielinski è stato in grado di cogliere l’opportunità di giocare titolare al posto di Hamsik, entrano nei minuti finali: pessima prestazione, scialba sotto ogni punto di vista.
In generale, la squadra ha avuto un possesso palla sterile (75% contro i 25% dei padroni di casa!) quasi inutile ai fini del risultato. Per fortuna che Rogeiro (è stata assegnato a lui il gol del pareggio) ha reso questa pillola meno amara. Resta però tanto rammarico e un treno perso. Solo il Milan può aiutare in questo momento il Napoli, ma servirà più di un miracolo per vincere il campionato.
Se non si sanno gestire queste pressioni, man mano che le partite diminuiranno sarà sempre più difficile avere la testa concentrata. Niente regalo per Pasqua, in compenso c’è da fare un mea culpa e cercare un perché a cotanto timore. Missione numero uno: trasformare la pressione in motivazione. Da stasera, per evitare di perdere ancora l’ennesimo treno.