CURIOSITA’ – Ma quale “RedBull” Lipsia? Il vero nome e la vera storia del club tesdesco

Magari qualcuno ne avrà seguito qualche partita, molto più probabilmente altri ne avranno sentito parlare come di una delle più grandi rivelazioni delle ultime stagioni in Bundesliga; pochissimi però sono coloro che sono a conoscenza della vera storia del RB Lipsia, prossimo avversario del Napoli in Europa League.

Il club è nato nel vicinissimo 2009 grazie ad un piano ben congeniato dalla popolare compagnia Red Bull GmbH, già da tempo nel mondo del calcio con filiali che proliferano in giro per tutto il globo, da Salisburgo a San Paolo, passando per New York e l’Africa centrale. Le alte sfere dell’azienda hanno visto nel mondo del pallone e nello sport in generale una vetrina sensazionale per il proprio prodotto, richiamato ogni qual volta sia possibile su divise, stemmi e nei nomi delle proprie squadre.

UNA STORIA DI ‘INGANNI’ – Numerose sono state le regole bypassate in questi anni nel nome della logica del profitto dalla compagnia austriaca. Giusto per farvi un esempio, basti sapere che in Germania non sono ammesse franchigie nella denominazione sociale, fatta eccezione per lo storico Bayer Leverkusen. Ecco che quindi “RB” è diventato “RasenBallsport, parola che letteralmente sta per sport della palla che rotola su prato.

Questo, insieme a svariati altri motivi, fa della contendente degli azzurri una delle compagini più odiate d’Europa, la cui ascesa negli ultimi 9 anni è stata accompagnata da innumerevoli polemiche e proteste. Molte di queste hanno visto gli animi dei protagonisti surriscaldarsi anche oltre il dovuto. Provare a cercare in un qualsiasi motore di ricirca “Testa di toro Lipsia” per credere.

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