“Non è successo nulla, ora come ora dobbiamo restare uniti”

1 dicembre, al San Paolo si gioca Napoli – Juventus. Non è una partita come le altre, non lo è mai stato e mai lo sarà. Quest’anno ancora di più, con gli azzurri che guidano la vetta della classifica con + 4 sui bianconeri che fa gran sperare. 2 dicembre, il Napoli esce sconfitto dallo scontro contro la Juve, gol di Gonzalo Higuain…già fa proprio lui, così fa più male. I partenopei sempre primi, Juve – 1. A Torino già “festeggiano” il tricolore, a Napoli già si parla di condanne, volano critiche si pensa che il ciclo sia chiuso. Ma pubblico napoletano è così, ti fa sentire invincibile ma se sbagli allora scendi giù nell’inferno delle critiche, senza passare per il purgatorio. Uno che ha capito molto bene come funziona qui, è un forestiero e viene dalla Spagna: si chiama Pepe Reina, che ieri dopo la sconfitta ha avuto qualcosa da ridire a qualche tifoso che stava alzando già critiche che vanno nell’assurdo. Alza la voce Reina, si arrabbia, si batte il cuore sul petto…proprio dove c’è lo stemma del Napoli, indica la curva B che nonostante tutto canta “un giorno all’improvviso” per salutare la squadra dopo aver perso la battaglia ma non guerra. Già, la guerra…quella stessa guerra dove tutto ancora può succedere. Reina e compagni lo sanno, gente come noi non molla mai. Non facciamolo proprio ora. 3 dicembre: non è successo nulla, avanti per la nostra strada, sempre e comunque!

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