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Un gol allunga la vita!

Per vincere occorre segnare un gol più dell’avversario. Questa è la più semplice e veritiera equazione applicabile al calcio: una scienza inesatta. Il Napoli fa sua la disputa in quel di Udine segnando un gol senza subirne nessuno. Minimo sforzo per il massimo risultato. Lettura vera a livello superficiale, meno andando a scavare nei momenti della partita. Gli azzurri trovano il vantaggio su rigore, sbagliato dal dischetto ma concretizzato su ribattuta dallo stesso Jorginho. Prima frazione equilibrata in cui il Napoli gestisce la palla con il consueto piglio tecnico di qualità ed armonia di movimento. Nella ripresa invece, complice lo svantaggio, gli uomini del nuovo tecnico Oddo, hanno avuto il merito di accelerare il ritmo del gioco alzando il proprio baricentro, sia in fase difensiva che offensiva. Sia il palleggio che il pressing bianconero è salito di tono portando sofferenza al Napoli nella zona mediana del campo. Non a caso Sarri getta nella mischia i tre centrocampisti di “riserva”, per dare giustappunto più corsa e dinamismo ad una zona del campo presa sotto assedio dagli avversari. Gli azzurri non si sfilacciano più di tanto ma qualche distanza viene smarrita. Per la verità il Napoli non ha subito concrete azioni offensive dall’Udinese ma l’inerzia della gara è stata sicuramente più a tinte bianconere di quanto ci si poteva aspettare. Al triplice fischio il risultato sorride al Napoli che scavalca nuovamente l’Inter vincente ieri sera e, nella settimana di Napoli-Juve, lancia un guanto di sfida pesantissimo ai campioni d’Italia in carica.
Il Napoli vince la cosiddetta partita “sporca”. Proprio quelle che allungano la vita in classifica facendone perdere un po’ ai tifosi sugli spalti e a casa. La concretezza e solidità azzurra è testimoniata non solo dalla porta inviolata ma, soprattutto, dalla capacità di non concedere occasioni da rete nitide all’avversario. Il Napoli non si è scomposto, ha saputo soffrire con ordine più che sufficiente per amoreggiare con il cronometro senza andare troppo in apprensione. Questo tipo di maturità è una garanzia di successo sulla lunga distanza in quanto non è umano pensare di vincere ogni gara dominando e seminando terrore. Serviva superare questo step per farcire la candidatura al titolo. Titolo che venerdì prossimo sarà in palio al San Paolo. Il Napoli arriverà a questa sfida da capolista e con certezze cementificate nell’animo dai tre punti “strappati” oggi ad Udine, campo storicamente ostico si colori azzurri.
Basta un gol per allungare la vita. Basta un gol di Jorginho per volare a quota 38. Sempre più primi, sempre più in alto.
Jonathan Cafaro

 

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