Napoli, non hai Santi in paradiso!

Non è bastato un Napoli vestito con l’abito della “guerra”. Non è bastato spremere sul campo tutto l’orgoglio e la passione trasmessa da un San Paolo adrenalinico. Non è bastato, semplicemente, essere il Napoli. 

Enorme il divario tra gli azzurri e la squadra che forse, possiamo anche togliere il forse, è la migliore al mondo in questo momento. Napoli da applausi, commuovente il suo approccio alla partita. Si getta in campo con istinto cannibale, famelico e con la bava alla bocca. Corre, si danna l’anima schiacciando il City, costringendolo ad arroccarsi nella propria metà campo. Gli uomini di Sarri trascinano uno stadio intero incantati da una squadra che ha fatto brillare gli occhi e riscaldato il cuore con una forza emotiva da applausi. Il gol di Insigne è poesia calcistica affrescata su erba. Lo scambio con Mertens è una pennellata d’artista che permette al folletto di Frattamaggiore di presentarsi da solo in area. Il risultato è un diagonale chirurgico. 

La “sfiga”, però, è dietro l’angolo. Come una maledetta colpisce quando non dovrebbe e punisce l’incolpevolezza dell’uomo che, invece, dovrebbe essere premiato. Ghoulam esce infortunato -sospetto crociato, ndr- e la partita cambia. La spinta dell’algerino era stata l’ossigeno che aveva dato vita al sogno di abbattere “Golia”. Dalla sua uscita il Napoli perde la propria identità. La sovrapposizione del terzino in abbinamento allo strapotere di corsa di Insigne rappresentava il differenziale fondamentale tra speranza e realtà di vincere il match. Maggio, entrato al suo posto, è volitivo ma non capace di offendere con pari intensità e il risultato è schiacciante. Gli uomini di Guardiola conquistano campo e inchiodano il Napoli ad un possesso palla inesistente. Arriva il pareggio, poi il vantaggio. L’equilibrio della partita svolta verso gli inglesi. Gli azzurri hanno il merito di non scomporsi. Continuano a caricare a testa bassa con sacrifico encomiabile. Giunge il pareggio su rigore, netto. La “sfiga”, però, si accanisce contro gli azzurri con furia cieca. Dal possibile vantaggio degli uomini di Sarri, arriva addirittura il vantaggio ospite. Non basta lo scivolone di Maggio, non basta l’intervento di Hysaj. Non basta perché il rimpallo premia il City e la beffa è servita. Nel frattempo, giusto per acuire il senso di impotenza divina, si registra anche la traversa di Insigne.

Il quarto gol, nel finale, è accanimento allo stato puro. Una lezione non necessaria, uno schiaffo che fa male e non rende onore al gioco offerto dal Napoli, al suo impegno. Il riassunto della serata è un senso di impotenza dinanzi ad una realtà così alta che non può essere sconfitta. Gli azzurri hanno scalfito il City, demolirlo era impossibile. 

Non è bastato essere il Napoli, ecco tutto. Ora testa al campionato dove gli azzurri possono essere marziani. Si ritorna sulla terra sperando che le scorie europee non siano un freno ma, come giusto che sia, un motivo d’orgoglio per non smettere di sognare il tricolore.

Articolo precedenteMEDIASET PREMIUM – Le voci su Ghoulam vengono confermate!
Articolo successivoTOP & FLOP – Sono gli unici che non si fermano mai: ecco i migliori in campo!