L’Analisi – Il muro nerazzurro e i ministri senza portafoglio

Ha diversi lati positivi il pareggio del Napoli contro l’Inter. Solo Handanovic ha negato la fuga al Napoli, ma il pari lascia comunque inalterati gli equilibri del campionato soprattutto perché il Napoli mantiene la vetta della classifica.

Con l’atteggiamento della provinciale l’Inter porta via un punto dal San Paolo fermando la striscia di otto vittorie in questa stagione del Napoli. Questo aspetto denota come il Napoli sia considerato ormai da tutte una squadra temibile e una candidata seria per la lotta Scudetto. A sorridere ieri sarà stata certamente la Juventus che vincendo ad Udine potrebbe ridurre il suo distacco dalla vetta. I bianconeri restano a nostro avviso la vera rivale degli azzurri nella corsa al titolo con l’Inter che potrà dar fastidio togliendo punti come ieri ma che deve ancora crescere per essere una seria candidata allo Scudetto come anche ammesso dal suo stesso tecnico Spalletti a fine gara. Uno Spalletti che, quasi volendo scimmiottare Guardiola, ma con meno enfasi, ha voluto esaltare il lavoro del suo collega Sarri investendolo del ruolo mancato di Ministro dell’Economia, visti i suoi trascorsi in ambito bancario. Non si è fatta attendere la risposta del tecnico azzurro che ha subito dato al collega la palma di ministro della Difesa vista anche la gara eccessivamente “sparagnina” disputata dai nerazzurri.

Un altro aspetto che è emerso dalla gara di ieri è stato quello della tenuta atletica dell’undici azzurro. Dopo due gare intense come Roma e City, la squadra ha comunque retto bene fisicamente ma in alcuni reparti come ad esempio in attacco, la coperta corta ieri si è vista. In altre circostanze, ad inizio stagione, il Napoli aveva faticato contro difese schierate come quelle di Atalanta e Spal e l’ingresso di forze fresche dalla panchina in attacco, come lo era Milik, aveva permesso al Napoli di sbloccarle togliendo Mertens dalla morsa dei difensori avversari. Ieri la mossa Ounas di Sarri era l’unica fattibile ma non ha aumentato la fisicità in fase offensiva e in questo ancora il Napoli pecca. In attesa di Inglese a Gennaio, bisognerà inventarsi qualcosa. E’ venuto forse il momento di far riposare Dries Mertens e provare le alternative in avanti sfruttando la duttilità di Callejon, uomo bionico dell’undici azzurro, e dei centrocampisti come Rog e Zielinski che possono dare un contributo offensivo non indifferente, senza dimenticare un Giaccherini che ha un palmares di tutto rispetto per essere ancora utile a questa squadra.

Era dalla gara con l’Atalanta di fine Febbraio dello scorso anno che il Napoli non restava a secco di reti in campionato, quindi è ancora presto per creare futili allarmismi anche perchè la squadra ha tantissima consapevolezza nei propri mezzi e anche tanta qualità. non si può mettere in discussione quanto di ottimo fatto finora anche perché la vetta della classifica è ancora nelle salde mani di Insigne e compagni. E’ chiaro, però, che contro avversari fisici come erano ieri i nerazzurri e che in alcuni uomini aveva anche diversa qualità, poco sfruttata anche per bravura degli azzurri, spesso il Napoli soffre e avrebbe bisogno di alzare l’asticella dei centimetri davanti per aprire spazi ai tre folletti. Se poi di fronte trovi un portiere di grande livello e in serata di grazia come Handanovic il compito degli attaccanti diventa ancora più difficile. Alla fine i nerazzurri erano partiti con i proclami di sorpasso ma non c’è stato modo di mettere la freccia da parte di Icardi e soci perché i vigili azzurri hanno chiuso tutte le vie. Solo in due occasioni si sono viste le maglie nerazzurre davanti a Reina anche per merito della grande prova di Albiol e Koulibaly che ieri, nell’ombra, hanno svolto un grande lavoro sia difensivo che in fase di impostazione. Anche questo aspetto va sottolineato. La difesa azzurra con soli cinque gol subiti è ancora la migliore proprio con l’Inter.

Il Napoli adesso dovrà riuscire a dosare bene le forze nelle prossime quattro gare (tre di Campionato e una di Champions) perché dopo questo tour de force contro Roma, City e Inter, è innegabile che la stanchezza sia prevalsa in alcuni azzurri ieri sera. Una stanchezza che può portare a scarsa lucidità in alcuni frangenti della gara. Piccoli segnali che non saranno sfuggiti a Sarri che sicuramente tra Genoa e Sassuolo dovrà e farà ruotare i suoi uomini al meglio. Non servono rivoluzioni a questa squadra ma solo un’attenta gestione delle forze specie se di fronte avrai avversari che cercheranno di chiudersi e ripartire come l’Inter ieri sera.

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