Retròpassaggio – Renica, la fortuna e poi la sfortuna. La storia di un uomo in credito con la Dea bendata

Oggi vorremmo proporvi la storia di uno degli uomini del Napoli degli anni Ottanta, quello che comandava in Italia con Maradona e compagnia. Un uomo che ha avuto la fortuna di giocare in una delle migliori compagini mai viste prima in Serie A ed è stato altresì sfortunato quando un infortunio gli tarpò le ali .

Parliamo di Alessandro Renica, difensore veronese ma nato in Francia. Renica mosse i primi passi nel Lanerossi Vicenza dopo essere stato sondato da diverse squadre. Nell’82-83 venne acquistato dalla Sampdoria andando in gol per la prima volta contro l’Hellas, la squadra che lo sondò ma che lò rifiutò poco dopo. Le frizioni con l’allora allenatore dei blucerchiati, Eugenio Bersellini, che lo faceva giocare da terzino, ruolo a lui non gradito, lo costrinsero a cambiar casacca.

Fu così che Italo Allodi lo portò all’ombra del Vesuvio e diventò titolare fisso, collezionando, nell’anno dello scudetto, 29 presenze e un gol. Va ricordato che due anni dopo il primo alloro napoletano, la stessa squadra azzurra vinse la Coppa UEFA, con Renica che segnò un gol importante alla Juventus. L’anno seguente fu negativo per il difensore veneto che, nonostante una rete alla Fiorentina, giocò pochissime partite a causa di un infortunio grave.

Renica non si riprese mai del tutto e venne ceduto all’Hellas verona prima di appendere gli scarpini al chiodo.

 

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