GAZZETTA – Napoli, la maturità e la capacità di soffrire: i segnali che fanno ben sperare

Alla fine anche i due legni presi dalla Roma possono essere un segnale positivo: quando al gioco, alla sicurezza dei propri mezzi, alla capacità di soffrire si aggiunge anche un pizzico di fortuna, può essere davvero il momento di sognare.
NESSUNO IN EUROPA — La prima cosa che può far sognare il Napoli sono i numeri: otto vittorie su otto sono un bottino al di là di ogni aspettativa, oltre che il record storico del club. Nessuno in Europa, nei campionati maggiori, è riuscito a fare altrettanto. La squadra di Sarri ha già vinto due volte a Roma, come l’anno scorso (il bis per due anni di fila è una prima assoluta, nella sua storia): sono 6 punti in trasferta nei due scontri diretti giocati. La settimana prossima arriva il terzo, in casa con l’Inter.
ALTRI TENORI — Dei tre tenori è già stato detto tutto il possibile, e il gol di Insigne (il primo in carriera contro la Roma), seppur favorito da un rimpallo, testimonia la crescita mentale di Lorenzo. Ma più passano le giornate più risaltano le altre armi del collettivo “sarrista”. Che ha eccellenze sulla fascia sinistra, con Ghoulam; al centro della difesa, con uno straripante Koulibaly; in mezzo al campo, con l’energia e il senso della posizione di Allan.
SOFFRIRE — E poi c’è la nuova capacità di soffrire: se negli anni scorsi il Napoli faceva a volte innamorare ma finiva a volte con “incartarsi” quando trovava difficoltà, oggi pare aver imparato a lottare, a cambiare i tempi delle partite, a gestire la sua qualità e metterla al servizio del risultato. Insomma, a ragionare da vera grande, di quelle che vanno a dormire a +5 sulla seconda.
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