Home News NUMERIAMOCI SU – LAZIO-NAPOLI: la prova del 9 è superata!

NUMERIAMOCI SU – LAZIO-NAPOLI: la prova del 9 è superata!

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

Sarri conferma la formazione dei titolarissimi (con Mertens al centro del tridente offensivo), ad esclusione di Hysaj, che resta in panchina: al suo posto, dunque, Maggio è stato impiegato sulla fascia destra. Nella Lazio, Inzaghi imposta un 3-5-2 che vede la conferma di de Vrij al centro della difesa con Radu e Bastos. A centrocampo, Parolo torna in campo dopo aver scontato la squalifica e va ad affiancare Milinkovic-Savic e Lucas Leiva, con Basta e Lulic sugli esterni. In attacco, in fine, Luis Alberto supporta Immobile prima punta.


La partita – Analizzando le occasioni totali (3 conclusioni per la Lazio, 5 per il Napoli) appare evidente come il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, paradossalmente. La Lazio si è difesa in maniera ordinata concedendo pochissimo. Oltre ad una buona organizzazione difensiva è stata positiva anche in attacco, difatti ha colpito un palo e più volte ha dimostrato di saper fare ciò che gli viene chiesto dal suo allenatore. Inzaghi è stato bravo a sfruttare le qualità dei calciatori migliori in organico: la verticalità di Immobile, la bravura nella doppia fase di Milinkovic-Savic, la creatività di Luis Alberto.

La Lazio chiude il primo tempo in vantaggio, anche meritatamente. Analizzando le differenze tra Lazio e Napoli, attraverso l’immagine sopra riportata, notiamo le posizioni medie in fase di non possesso all’intervallo. Appare evidente che  la Lazio si difende compattando le linee in posizione bassa, in modo da “costringere” gli avversari a salire sul campo. Il Napoli, invece, tiene le linee più alte in modo da recuperare velocemente il pallone senza concedere profondità all’avversario. Il Napoli, nonostante lo svantaggio all’intervallo, non ha “giocato male” nel primo tempo. Ha trovato di fronte una squadra bravissima a difendere la propria area dalle imbucate in verticale, o comunque dagli ultimi passaggi.


Nell’immagine sopra riportata possiamo apprezzare  la mappa di tutti gli appoggi sbagliati dal Napoli nel primo tempo (accuracy media dell’83%). Tutti, o quasi, nella bassa trequarti dei padroni di casa. Per respingerne o intercettarne tanti, ci vuole una grande preparazione difensiva.

La svolta – La Lazio perdendo Bastos e poi De Vrij è condannata a perdere certezze. Una squadra che gioca un calcio reattivo, quindi dispendioso dal punto di vista fisico e mentale, è condannata a perdere brillantezza nel corso dei 90′. È stato un mix letale per i ragazzi di Inzaghi, mentre un Napoli sornione non ha fatto altro che continuare a tessere la propria tela. In dieci minuti cambia tutto, i minuti in cui il Napoli va sul 3-1. Marusic perde completamente Albiol su calcio d’angolo, Koulibaly pareggia; Callejon si inventa una lettura tattica da favola, che unita a una gran giocata di Jorginho mette in crisi il sistema difensivo di Inzaghi; Mertens disegna la magia del 3-1 dopo un altro gran pallone verticale di Jorginho.

I protagonisti –  La Lazio è e sarà una squadra difficile da affrontare per chiunque, ha un giocatore di livello decisamente superiore (Milinkovic-Savic: cinque dribbling riusciti, altrettanti duelli one-to-one vinti), un difensore di grande affidabilità ma bravo anche in costruzione (De Vrij, 90% di precisione nei passaggi) e uno stile di gioco che si adatta all’avversario, ma sempre per cercare di metterlo in difficoltà, mai in senso puramente speculativo. Il Napoli lo conosciamo. Ieri ha concesso il primo gol su azione, anche se in realtà si trattava di una palla “nata” da corner; il possesso è di nuovo alto (63% a 37%, merito però del secondo tempo) e non è quasi mai fine a sé stesso. La sensazione è che questa squadra sia diventata consapevole: aspetta il momento buono per attivare il meglio del suo gioco, del suo repertorio. Forse è una scelta orientata a gestire le partite e quindi le energie: delle 17 conclusioni tentate, 16 sono arrivate dopo il gol di De Vrij.Tra i calciatori, da segnalare la prova assoluta di Jorginho (131 palloni toccati, 92% di precisione nei passaggi e un ruolo chiave in due gol) e la condizione positiva di Hamsik: per lo slovacco, assist numero due in stagione, due passaggi chiave e il palo colpito su uscita di Strakosha.

Sopra, la heatmap del capitano, di nuovo centro di gravità del Napoli nel punto in cui il Napoli costruisce il suo gioco. È la strada giusta per Marek, è la strada giusta per il Napoli.
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