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Non aprite quella porta

Mancava un po’ di “Pepe” al mercato azzurro, ritenuto da molti quasi insipido, ed ecco che ci pensa proprio lui, Pepe Reina a renderlo per cosi dire un mercato più saporito.

La crepa creata nella cena di fine anno a colpi di battute e botta e risposta sui social è diventata pian piano una frattura nel muro che in questi mesi lo stesso Sarri aveva cercato di riparare. Il patto tra gentiluomini era stato siglato, ovvero lasciare tutto in acque chete fino al preliminare sperando che così la situazione, con il passaggio ai gironi di Champions, potesse sancire una pace salomonica e proseguire nel progetto costruito e richiesto dallo stesso Sarri che vuole portare la squadra a traguardi importanti. E invece ecco che avviene quello che forse nessuno, De Laurentiis in primis, si aspettavano, ovvero l’offerta folle da quella Parigi che ha sconvolto il mercato di mezza Europa con l’affare Neymar. “Un giorno all’improvviso”, ecco che Reina si trova davanti l’ultimo contratto della carriera, quello che il Napoli gli ha negato facendosi forza del fatto che probabilmente nessuno avrebbe puntato su un portiere 35enne offrendogli le cifre che adesso girano sui tavoli della società. Possiamo forse biasimarlo? Si è cercato di farlo passare per traditore di un progetto…ma questa volta le cose sono diverse rispetto ad altri casi ben noti ai tifosi azzurri.

Ma di chi sono le colpe di questa situazione che, a sette giorni dalla fine del mercato, rischia di creare un buco enorme nello scacchiere di Sarri? Da mesi gli azzurri sono andati alla ricerca di un portiere che potesse garantire, alle spalle di Pepe, o in sua vece, un futuro roseo alla porta azzurra. La situazione attuale non doveva essere protratta fino ad una settimana dalla chiusura del mercato ma andava risolta e chiusa a Giugno, subito. Szczesny perso perché non si poteva combattere contro l’offerta folle della Juve per un giocatore che andrà a fare il dodicesimo dietro un highlander come Buffon e gli altri portieri mai convinti perché Sarri aveva espressamente detto che per lui Reina era indispensabile, come Insigne e Mertens. “Il portiere è mezza squadra” dicevano i nostri nonni sulle gradinate del Collana, prima e del San Paolo poi. E per Sarri questa frase vale doppio perchè Reina, oltre ad essere il perno del gioco, partendo dalle retrovie con i suoi lanci da regista aggiunto, è sempre stato indiscusso leader di questa squadra tanto da prendere i gradi di allenatore in campo, come lo definì lo stesso Sarri nei primi mesi azzurri. Più di un portiere che adesso sarebbe davvero molto complicato sostituire. I meccanismi di Sarri sono sempre difficili da assimilare, specie in situazioni di gioco provate e riprovate in allenamento proprio con la retroguardia. La crepa si è aperta e le voci si susseguono e sembra quasi che Reina voglia essere sancito come l’ennesimo traditore di un patto tra gentiluomini…ma se non fosse proprio così? Se invece fosse l’ennesima leggerezza della società che, seppur avendo sempre la ragione dalla sua parte, visti gli ottimi risultati di questi anni, sta rischiando ancora una volta di gettare la minestra per un acino di sale..o meglio di Pepe in questo caso? La clausola di Higuain aveva infiammato e sconvolto il mercato della scorsa estate da cui, con un mese davanti, gli azzurri riuscirono a trarne vantaggio. Accadrà lo stesso in caso di saluto di Reina? I tempi, pero’, non sono proprio gli stessi e non c’è il “falso uno ” da provare stavolta per risolvere la situazione. Le premesse della stagione erano altre….blocco confermato in toto e ripartire da dove si era lasciato. Il caso Reina rischia adesso di sconvolgere davvero tutto e anche il mancato annuncio del rinnovo di Ghoulam, con un’altra francese alla finestra, potrebbe diventare l’ennesimo boccone amaro…e meno male che Insigne non ha la clausola…perché le sirene blaugrana in questi giorni sono davvero assordanti….
Domani siamo certi che a Sarri non verrà data parola per evitare domande scomode sull’argomento e restare concentrati sulla gara con l’Atalanta dove resta il mistero di chi sarà il difensore della porta azzurra….Sepe scalda i motori ma non può essere lui il titolare di una stagione che ha o aveva, a questo punto, ben altre premesse.

Speriamo solo che “un giorno all’improvviso” i protagonisti di questa querelle di mercato facciano chiarezza magari con Sarri a fare da paciere e garante, lui che sarebbe l’unico a perderci in tutta questa vicenda. Non aprite quella porta, perché adesso non c’è tempo per trovare le chiavi giuste per richiuderla.

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