IL ROMA – Milik per la prima volta a Dimaro: il centravanti polacco punta a riconquistare il posto da titolare

Quella che s’appresta a travolgere d’afa e relax i tifosi sarà (anche) la calda estate di Arkadiusz Milik,

il centravanti sfortunato che di questa prima stagione al Napoli ricorderà con piacere le doppiette all’esordio e il calore del San Paolo,

meno l’infortunio in nazionale e le difficoltà a riappropriarsi del ruolo.

L’esplosione di Mertens ha stravolto le gerarchie dell’attacco.

Oggi è il belga, e lo sarà anche in futuro, il titolare del tridente,

l’apice di un meccanismo di gioco collaudato del quale si nutre e al quale offre linfa, qualità, rapidità, imprevedibilità nell’interpretazione di un ruolo (per lui) atipico fino a pochi mesi fa.

PRIMO RITIRO. Ma Milik (che si sta godendo una lunga vacanza a New York in compagnia della sua Jessica) sa bene,

ed ha ovvi motivi per farlo,

di avere ampie chance di riconquistare il posto che un tempo era suo.

E potrebbe non essere lui il futuro titolare e neppure Mertens,

nel senso che il vanto delle big è proprio quello di non considerare nessuno intoccabile,

avendo ampia scelta e vaste opportunità da sfruttare appieno.

Intanto il giovane polacco,

che il Napoli ha blindato impedendogli di partecipare agli Europei Under 21 con la Polonia,

s’appresta a vivere il primo ritiro estivo con la sua nuova squadra.

Sarà l’occasione per recuperare del tutto dall’infortunio e, soprattutto,

assaporare l’idea di vivere diversi giorni a contatto con compagni e tifosi condividendo l’atmosfera unica di un ambiente che si nutre di calcio e nella Val di Sole andrà alla ricerca di serenità e nuovi stimoli alle porte dell’annata che per molti,

specialmente per gli stessi calciatori, sarà quella del raccolto, dei risultati da raggiungere dopo aver seminato in giro le proprie idee avallate da concetti tradotti in goleade, vittorie, supremazie tattiche, consapevolezza nei propri mezzi.

OVAZIONE. Lo scorso anno Milik conobbe per la prima volta i compagni in occasione della festa dei novant’anni al San Paolo:

era già agosto, la stagione ad un passo e l’esigenza (poi soddisfatta) di cancellare in fretta il ricordo di Higuain.

Ci riuscì in fretta, Milik.

I tifosi lo accolsero con un boato pur senza conoscerlo.

Si fidarono del suo viso pulito e comunque avrebbero applaudito ugualmente anche solo per testimoniare, ancora una volta, la propria rabbia verso l’argentino e la sua scelta di ripartire dalla Juventus.

Ma Milik stupì tutti sul serio:

realizzò due doppiette con Milan e Dinamo Kiev, s’inserì subito nei meccanismi di gioco e poi andò ko ad ottobre, nel ventre dei suoi progressi, interrompendo una crescita repentina che gli avrebbe certamente permesso di realizzare oltre venti reti in maglia azzurra.

S’è accontentato, invece, di appena otto gol, briciole di sorrisi alle quali affiancare presto nuovi score.

Ci riproverà in fretta e lo farà senza l’assillo di scalzare Mertens.

E poi i due, oltre ad essere ottimi compagni, hanno dimostrato di sapersi divertire insieme, uno di fianco all’altro.

Potrebbe accadere ancora.

Fonte: Il Roma

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