Primo round finito in pareggio ma il Napoli è stato superiore!

La prima della doppia sfida con la Juventus finisce in pareggio. Un 1-1 intenso, coriaceo e ricco di spunti di analisi e di riflessione. In un clima infernale, che straboccava d’amore e passione per quei colori che caratterizzano un’identità chiara, autentica e radicata nell’animo della gente, il Napoli ha meritato sul campo gli applausi del suo popolo. Gli avversari trovano dopo appena 7 minuti il vantaggio, grazie ad una percussione di Khedira, ma gli azzurri non si scompongono. A testa bassa hanno caricato la propria catapulta offensiva schiacciando nella propria area di rigore la Juventus, costringendola a schierarsi con due autentiche linee Maginot a difesa di Buffon. I bianconeri occupavano selvaggiamente la propria trequarti con due linee di quattro giocatori in un poco “simpatico” 4-5-1. Gli avanti azzurri, indomiti e generosi, hanno mosso la palla con abilità, tecnica e abnegazione al sacrificio. Nella prima frazione di gioco, oltre il gol, la Juventus non ha prodotto nulla di significativo, nessun tiro in porta all’inoperoso Rafael. Il Napoli, invece, crea almeno 3-4 palle gol importanti peccando solo nell’atto finale: la mira. Due volte Hamsik e poi Mertens hanno creato i presupposti per il pareggio che arriverà però nella ripresa. Il belga suggella una prestazione generosa e grintosa con un assist vellutato per il capitano Hamsik che fulmina Buffon con un destro chirurgico. La partita si rianima, prende vigore così come le speranze degli azzurri di vincerla. Sarri oculatamente getta nella mischia anche Zielinski con il chiaro intento di provare la scalata della vetta. La Juventus prova a scuotersi, ad affacciarsi nell’area partenopea ma la lodevole intenzione è abortita da un Napoli accorto e determinato a non concedere spazi.

La componente sfortuna, poi, premia i soliti colori favorendo quelli meno intensi di vita e passione. Il gol annullato a Callejon (giusto così) e il palo di Mertens fanno gridare al cielo contro la dea bendata che, ancora una volta, ha avuto maggiori attenzioni verso il rivale più odiato. Ciò che resta della contesa è una supremazia territoriale del Napoli sciorinata attraverso un possesso palla superiore, così come le conclusioni in porta che sono più del triplo di quelle della Juventus. Gli azzurri, dall’inizio alla fine, hanno occupato il campo in modo più propositivo dei propri avversari, meritando ampiamente il pareggio e, numeri alla mano, forse anche qualcosa di più. Nonostante il forcing partenopeo non si segnala nessun contropiede bianconero e l’innominato, nella ripresa, non ha mai visto il pallone. Anche nei duelli individuali il Napoli ha vinto le contese costringendo la prima della classe ad un difesa stoica, intensa e morbosa.

La positività di serata è che il Napoli sia riuscito a giocare la propria partita attraverso la messa in opera delle proprie caratteristiche peculiari e, in fondo, anche la Juventus non ha fatto di meno. I bianconeri, infatti, hanno proposto il consueto polpettone difensivo buono perché vincente ma, per i cultori del calcio giocato, noioso e privo di identità. Dalla prima della classe ci si attende qualcosa di più, è lecito aspettarsi una qualità maggiore a quella esclusiva di difendere il risultato senza mai affondare. Gli azzurri, quindi, nell’analisi generale di gara hanno fatto meglio, in ogni senso e sotto ogni profilo. Potremmo dire, senza peccare di arroganza, di essere stati superiore agli avversari, al di là del risultato.

Ora occorre recuperare un pò di energie, spegnere i bollenti spiriti e preparasi alla sfida di coppa con la consapevolezza che il colosso da affrontare non è poi così inaffondabile. L’augurio è che Hamsik sia uscito solo per un leggero indolenzimento muscolare che non abbia strascichi. Per ora, e solo per ora, complimenti agli azzurri. Questa sera c’è poco da rimproverargli e, se crediamo alla sorte, c’è da sperare che la dea bendata possa essere più prodiga di regali in coppa dove vincere significherebbe andare in finale. Il ricordo della doppia sfida europea dell’89 potrebbe bussare alla porta della storia e farsi da parte per una nuova rimonta impossibile.

Articolo precedenteTOP & FLOP: Risorge come la fenice dopo due occasioni sprecate, il migliore per MondoNapoli è …
Articolo successivoAllegri: “Atteggiamento difensivo? No, ci siamo adattati alla partita. Higuain? Ha fatto una buona partita”