NUMERIAMOCI SU – NAPOLI-ATALANTA: sconfitta giusta e meritata!

 

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

 

La partita – La formazione di Gasperini si conferma mortifera per il Napoli di Sarri. I perfetti incastri difensivi di un 3-5-2 asimmetrico come quello di Gasperini e le doti tecniche e fisiche dei suoi uomini confezionano il successo.

In questa immagine possiamo notare Il 3-5-2 è asimmetrico dei bergamaschi. Gomez solo nominalmente è seconda punta e quindi teoricamente libero di spaziare alle spalle o accanto a Petagna. L’argentino, invece, resta sempre largo  a sinistra. In questo modo, Gasperini ha deciso di “aspettare” il Napoli sul suo lato forte (a sinistra), e di ripartire su quella che, in teoria, è la fascia che offre migliori garanzie difensive. Il secondo gol dell’Atalanta nasce da una discesa di Spinazzola, non seguito da Callejon e Hysaj. Non è un caso. La caratteristica fondamentale nell’approccio dell’Atalanta è ovviamente stata quella di aggredire il gioco del Napoli a tutto campo. I calciatori di Sarri  non hanno mai avuto il tempo per impostare la giocata pulita nello stretto, in qualsiasi zona del campo. E sono sempre arrivati dopo gli atalantini sulle palle vaganti. Un dato che balza agli occhi e che evidenzia quanto appena detto è che il calciatore idel Napoli che ha giocato di più la palla e con la miglior pass accuracy è stato Nikola Maksimovic. Il serbo ha toccato la sfera per 75 volte con un’accuratezza del 94%. Il fatto che proprio l’ex Torino sia stato il “costruttore” di gioco del Napoli dice quanto e come Gasperini abbia preparato la partita

 

Tattica pura – Il lavoro di Gomez e Petagna permetteva di avere il due contro due in fascia. Terzino ed esterno alto del Napoli contro “attaccante” ed esterno basso dell’Atalanta, con l’immediato supporto del centrale difensivo (destro o sinistro) in caso di bisogno. In fase di non possesso l’Atalanta si sistemava con una difesa a cinque, accettando l’uno contro uno a centrocampo e si trovava in superiorità numerica in ogni zona della propria metà campo. Da questo atteggiamento Toloi ne guadagna la possibilità senza affanni di seguire Mertens a tutto campo. Il solito movimento a tirare fuori i centrali del folletto belga è stato ammortizzato dal fatto che ci fossero altri due difensori pronti a coprire sugli uomini offensivi del Napoli. Senza contare poi i due attaccanti che aiutavano sulle fasce in fase di non possesso e i tre centrocampisti sempre a uomo sui loro dirimpettai. L’azione dinamica più pericolosa del Napoli nel primo tempo nasca per appunto proprio da una mancata chiusura in anticipo di Caldara su Mertens. Il belga è bravo nello stop a seguire, ma è più determinante l’intervento fuori misura del difensore di Gasperini.

 

Il problema – 20 conclusioni a 8 in favore del Napoli, in relazione al risultato, ci dicono che la squadra di Sarri ha provato a giocare a calcio. Il fatto che solo 7 siano di queste finite nello specchio della porta conferma che, nonostante questo tentativo, la squadra di Sarri ha avuto difficoltà a creare occasioni pulite.

Napoli

Mappa dei tiri, da sinistra verso destra il Napoli. Da destra verso sinistra ll’Atalanta. La predisposizione all’errore di lettura individuale e generale vanifica, purtroppo, il lavoro di reparto e concede agli avversari opportunità pulite. Il Napoli ha un impianto che funziona, ma tende a spegnersi in troppi momenti del match. E in troppi momenti decisivi. Può esserci la partita in cui non riesci a far gol, per bravura e meriti degli avversari e lune storte dei tuoi calciatori. In quelle serate, non devi subire gol. Juventus docet.

 

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fonte foto: www.whoscored.com

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