NUMERIAMOCI SU – NAPOLI-GENOA: sicurezza e personalità!

 

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

 

Juric ha provato a ripetere il canovaccio che, nelle ultime tre sfide tra azzurri e grifoni, ha portato a due pareggi senza gol a Marassi e a una vittoria sofferta San Paolo l’anno scorso. La tenuta fisica del suo Genoa, però, non è stata brillante e dopo 20 minuti di pressing  asfissiante ha dovuto abbassare i giri del motore. Le statistiche dei primi venti minuti, prima del cambio Orban-Gentiletti, dicono che il Genoa ha tirato due volte verso la porta azzurra (zero tentativi per il Napoli), che il possesso palla è stato abbondantemente favorevole alla squadra di Juric (57% a 43%), che i rossoblù hanno recuperato più palloni (4 a 2). Ospiti quindi ben messi in campo ed equilibrati, capaci di togliere aria alla manovra azzurra e di ripartire con continuità. In pratica, è mancata solo la brillantezza negli ultimi metri per spaventare davvero il Napoli.

Il risveglio azzurro – Dopo il ventesimo, anche favorendo dell’infortunio che ha costretto Gentiletti ad uscire, è venuto fuori il Napoli. Il Genoa non poteva continuare con quel ritmo così intenso ed ecco che, allora, il Napoli comincia a prendere in mano il dominio del pallone e quindi del gioco. Gli azzurri cominciano a gestire a proprio piacimento il ritmo della partita. Dopo i primi 20′ in cui il Genoa ha fatto registrare statistiche migliori di quelle del Napoli, nei restanti 25′ di gioco della prima frazione per portare il possesso del Napoli fino al 56%, per portare il numero di conclusioni fino al 9-3 in favore degli azzurri. Sotto, una rappresentazione grafica di questo discorso.

A sinistra, notiamo i palloni giocati dal 1′ al 20′ di gioco in confronto, a destra, lo stesso grafico riferito al periodo 21′-45′. In arancione, i palloni giocati dal Napoli. In azzurro, quelli giocati dal Genoa. Quelli a cui fa seguito una linea sono tiri verso la porta.
La svolta –  Il gol di Zielinski è il segnale netto di come il Napoli ed i suoi interpreti capiscano la partita e la sua evoluzione. Mertens per sfuggire alla disparità nel duello fisico nei confronti dei centrali del Genoa doveva uscire e venire a giocare il pallone in zone lontane dal centro dell’area ed è proprio quello che accade. L’azione del primo gol è il modo migliore possibile per trarrre vantaggio dalle qualità del belga, anche nel nuovo ruolo, soprattutto poi contro avversari che posseggono un sistema di marcature a uomo come quello di Juric. Difatti, la capacità di Mertens di saltare l’uomo, può creare scompensi forti in zone avanzate di campo. A quel punto, la perfetta lettura situazionale di Zielinski chiude al meglio una manovra nata da rimessa laterale sulla linea laterale destra, con un incrocio Maggio-Giaccherini. La bellezza di questo è sintetizzata in una considerazione: nel gol sono coinvolti praticamente tutti i calciatori di movimento meno il trio difensivo Albiol-Diawara-Koulibaly.
L’apice – Il Genoa non ha alcun tipo di arma offensiva per poter provare a rimettere in equilibrio non tanto il punteggio, quanto l’inerzia tattica del match. In questo senso ha senz’altro pesato il coefficiente la sfortuna: dopo Gentiletti, è uscito anche Veloso nel primo tempo. Due cambi ruolo su ruolo che non permettono a Juric, a risultato compromesso, di cambiare molto pescando in panchina. Il secondo gol, arrivato a 20 minuti scarsi dal primo, è una conseguenza dell’atteggiamento lodevole del Genoa che, nonostante risultato e difficoltà tattica ha cercato l’autodeterminazione attraverso il pressing pur avendo impostato una gara prettamente difensiva. Il baricentro medio dei rossoblu non è stato altissimo (44 m contro i 55 del Napoli), ma l’azione da cui si origina la rete di Giaccherini nasce proprio da un tentativo di rimanere all’interno della partita.

 

I protagonisti – Zielinski e Mertens sono i migliori in campo al di là del contributo decisivo sui gol: per entrambi, 3 key passes e una pass accuracy positiva data la posizione in campo (83% per il polacco, 79% per il belga). Buona partita anche per Ghoulam (9 cross tentati, 2 key passes e il 93% di accuratezza dei passaggi su 44 appoggi tentati) e Diawara (77 palloni giocati, primato in campo, e l’89% di precisione negli appoggi). Meno brillante Hamsik invece rispetto alle ultime esibizioni, Maggio leader negli eventi difensivi (10 in totale).

 

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fonte foto: www.whoscored.com

 

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