Il Roma – Tonelli, il suo ex presidente: “L’ho visto pochi giorni fa, mi ha svelato le sue intenzioni”

Non è una certezza, ma un desiderio sì. E pure lecito. Lorenzo Tonelli aspetta la sua grande occasione: potrebbe arrivare contro la Sampdoria. Non chiede di segnare il gol decisivo in rovesciata al novantesimo (perché no…), semplicemente di esordire con la maglia del Napoli a quasi otto mesi dal suo acquisto. La tripla assenza di Albiol, Koulibaly e Chiriches è un’autostrada di possibilità che val la pena percorrere dopo settimane d’attesa tra guai fisici, sedute d’allenamento e tribune.

FUTURO AL NAPOLI. L’infortunio d’inizio stagione è solo l’altra faccia dei motivi alla base della sua astinenza da pallone. Tonelli ha pagato la folta concorrenza in un reparto mai così vasto e qualitativo. Ora che l’esordio s’avvicina aumenta la fiducia di chi lo conosce sin da bambino come Maurizio Romei, presidente della Settignanese, la scuola calcio a due passi da Coverciano – dunque da casa sua – dove il difensore s’è imposto piccolissimo prima di approdare all’Empoli: «Speravo si riprendesse più velocemente dal suo infortunio, quando è rientrato la squadra stava andando bene e Sarri non ha voluto fare esperimenti. La recente convocazione in nazionale (per lo stage, ndr) gli ha ridato fiducia e l’ha risollevato di morale. L’ho visto pochi giorni fa, abbiamo parlato, mi ha detto: “Maurizio, stai tranquillo: io non mollo” e così mi ha tranquillizzato. Vi assicuro che lui non vuole andar via ed il Napoli non ha intenzione di cederlo. Spero solo possa esordire presto». Le qualità di oggi sono (quasi) le stesse di quelle di ieri: «Da piccolo qualche leggerezza c’è stata, errori di gioventù: fanno parte della crescita, ci sta. Ma Lorenzo è sempre stato veloce, scattante, bravissimo di testa, grintoso. Conoscendo la sua tecnica dovrebbe migliorare nell’impostazione di gioco. Lui ha la capacità di costruire gioco alla Bonucci, è nelle sue corde, deve solo crederci. Di testa, invece, è fortissimo. Ha una scelta di tempo pazzesca. Potrà garantire 3-4 gol a stagione. In più è bravissimo a marcare, peculiarità sempre più rara nei difensori moderni. Tonelli è un difensore grintoso proprio come quelli della Juve».

I RICORDI DI HAMRIN. La sede della Settignanese – alle spalle del centro di Coverciano dov’è di casa la Nazionale – è tappezzata di foto e trofei. Tonelli si mischia ad altre centinaia di suoi coetanei ma le sue qualità non sono mai passate inosservate («Fui io a consigliare alla sua famiglia di scegliere l’Empoli e non la Fiorentina», rivela Romei) anche grazie ai consigli – non solo tattici – dei suoi istruttori, di chi l’ha cresciuto formandolo come ragazzo e difensore di livello. Tra questi anche Kurt Hamrin, storico bomber svedese di Milan, Juventus e Fiorentina, eroe nostalgico del calcio che fu ma anche marito affettuoso che dalla sua casa toscana ricorda con dovizia di particolari il Tonelli bambino: «Lorenzo seguiva i miei consigli, era molto diligente. Durante le partitine suo nonno gli urlava dalla tribuna cosa fare in campo, ma lui lo ignorava: aveva già grande personalità. Rispetto agli altri bambini aveva più possibilità d’emergere. Ad un certo punto si fanno scelte diverse, ci si fidanza, si scelgono gli amici o il divertimento: lui invece no, aveva il calcio nel cervello ed era quello che voleva fare, e basta. Sono contento ci sia riuscito». Nello scatolone dei ricordi c’è spazio anche per un retroscena: «Prima di lasciare Empoli, quando si parlava dell’ipotesi Fiorentina, lui mi svelò il desiderio di andare al Napoli per ritrovare Sarri». Curiosità parte seconda, Hamrin è stato anche allenatore di Sarri alla Figlinese: «Era un difensore, bravo ma non bravissimo: uno dei tanti, insomma. Ricordo poco, sono sincero. Ma con lui non ebbi mai problemi. Era un bravissimo ragazzo che, a differenza mia, è riuscito ad imporsi come allenatore perché capace di tirar fuori da ogni giocatore il massimo».

Fonte: Il Roma

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