Napoli, la differenza è l’attaccante!

Un Napoli scolorito quello che stasera ha fallito il matchpoint qualificazione contro la Dinamo Kiev. Gli azzurri creano diverse occasioni da rete -non moltissime a dire il vero- ma non riescono a concretizzare le opportunità costruite. La squadra è apparsa lenta, poco brillante nel sciorinare il consueto fraseggio corto e rapido, condito da genio e imprevedibilità. Tutto queste considerazioni sommate all’assenza di una vera prima punta, problema che mano mano diventa sempre più evidente, confeziona un pareggio scialbo e privo di concrete attenuanti. Non riuscire, infatti, a segnare almeno un gol in casa contro il fanalino di coda del girone rappresenta una colpa assai pesante dal quale non si può assolvere il Napoli.

Ora le sorti del girone e della qualificazioni sono complesse perché gli azzurri non potranno permettersi di perdere all’ultima giornata in Portogallo. Ciò che conforta è che, almeno, il destino è ancora nelle mani degli uomini di Sarri, a patto che la prestazione in casa del Benfica sia nettamente diversa. Il Napoli visto stasera difficilmente potrà uscire indenne dalla sfida con i lusitani e, proprio questo aspetto, spaventa e non poco. Ritornando alla partita di stasera è da notare un dato molto interessante: Milik trascinò alla vittoria in terra ucraina i partenopei con una doppietta di testa. Questa è la vera differenza che intercorre tra il Napoli di inizio stagione e quello attuale. La presenza e il peso, soprattutto, in attacco manca come un macigno che schiaccia al suolo le ambizioni di questa squadra. Da quando il polacco si è infortunato il Napoli ha imboccato un tunnel avaro di risultati, pur sciorinando a tratti anche un bel gioco. Ora però, c’è da racimolare ogni energia possibile per non depauperare ogni traguardo di gloria in questa stagione. Fortunatamente manca solo un mese all’apertura del mercato di gennaio quando, in un modo o in un altro, la società dovrà integrare tempestivamente la rosa orfana della sua arma principale.

Unica nota positiva della serata -troppo poco per sorridere però- è che almeno la porta è rimasta inviolata, il rientro di Albiol ha senz’altro garantito più solidità. In attesa di serate in cui il grido Champions possa essere più ruggente, speriamo che questa partita non rappresenti l’ultima gara nell’Europa che conta di questa stagione.

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