EDITORIALE – Dove la polemica impazza, il campo risponde!

Il tempo solitamente affievolisce fino a cancellare i fatti del passato, da gentiluomo conferisce il giusto valore alle cose e alle persone. Eppure ancora non si sono spente le polemiche relative alla scelta di Sarri di invocare l’intervento della società in merito agli errori arbitrali e della stessa che, attraverso un comunicato a firma presidenziale, respinge al mittente la richiesta. Pareri contrastanti e prese di posizione nette, partendo dai giornalisti fino ad arrivare ai tifosi. Il popolo calcistico si domanda amleticamente se sia giusto schierarsi a favore del mister azzurro oppure del presidente De Laurentiis. A onor del vero questo rappresenta l’interrogativo più dannoso che un tifoso del Napoli potrebbe porsi oggi. Fortunatamente non viviamo in una tragedia shakespeariana e la trama della Serie A si riscrive a distanza breve, in questo caso dopo appena tre giorni. Tre come i punti conseguiti contro il Chievo, affrescando sul campo una prestazione lodevolmente qualitativa nel proporre gioco e diligente nella gestione. Interpreti rinnovati ma la penna è la solita che abbiamo tanto apprezzato, capace di cambiare il tema narrativo dalla tragedia al fantasy. Fantasy come la prima rete stagionale di Gabbiadini, voglioso di abbandonare quell’espressione depressa di chi si sente escluso da un progetto, per irrompere a suon di gol nella lotta per il ruolo di miglior attaccante azzurro. Il bergamasco rappresenta infatti la scoperta più bella del momento, ritrovare la qualità del suo sinistro magico significa arruolare un potenziale campione per quella che sarà la dura lotta scudetto. Dai suoi gol passeranno molte delle possibilità di successo in questa stagione, non dovrà infatti vestire i panni della riserva ma quelli dell’alternativa costante e pressante per Milik. Insomma, in altre parole è rincuorante abbia mosso il primo passo ieri per diventare lo Zielinski dell’attacco, seguire le orme del polacco che è infatti più di un’alternativa ed autentico valore aggiunto nonché jolly della mediana.

Dove l’ignoranza parla, l’intelligenza tace – Potrebbe e dovrebbe bastare la risposta del campo, unico vero depositario della verità in quanto non più mutabile. Eppure l’eco straziante in merito ai fatti di Genova ancora invade molti spazi rubando troppi minuti preziosi. Doveroso a questo punto effettuare un inversione ad u e porre il definitivo epilogo ad un qualcosa che sarebbe dovuto essere evidente fin dal principio. L’urlo di Sarri nel post match di Genova è stato sospinto da evidenti errori arbitrali, i rigori negati hanno inquinato il regolare svolgimento della partita, soprattutto considerando che l’assegnazione di uno dei due penalty avrebbe portato in dote anche una superiorità numerica azzurra. Sarri non avrebbe fatto male a lamentarsi di tutto ciò, male invece ha fatto a chiedere un intervento societario. Che piaccia o non piaccia il mister non è il padrone ma è un dipendente della SSC Napoli, conseguentemente si evince chiaramente non possa imporre alla stessa quelle che sono le sue idee seppur motivate da un’evidenza schiacciante. Copione già scritto e diretto a norma di regola da De Laurentiis che non avrebbe potuto interpretare ruoli diversi da quello assunto. Nessuna prigione dorata o assenteismo presidenziale come tanti hanno urlato al cielo, solo ed esclusivamente ordine societario. Lo stesso che ha permesso ad una società, quinta nel fatturato nel panorama italiano, di esser stata negli ultimi cinque anni la rivale più agguerrita della Juventus pentacampione. Prima di sentenziare occorre fermarsi a riflettere e soprattutto valutare, attraverso la saggia ragionevolezza non contaminata dall’istintività, i fatti nella loro cruda e a volte semplice connotazione.

Mettiamo a tacere quindi gli sciacalli praticando la via della ragione e del campo, campo che per ora ha premiato il Napoli come seconda forza del campionato, unica squadra imbattuta e dotata di una rosa con margini di crescita esponenziali anche nel breve periodo. Alle parole sprecate e alla accuse immotivate, la risposta migliore è la più semplice: silenzio e fatti, la stessa che il Napoli ha fatto sua e i primi risultati non hanno tardato ad arrivare.

Articolo precedenteRETROPASSAGGIO – Maradona e Platini, grazie d’esistere!
Articolo successivoFOTO – La Serie A TIM celebra i 100 goal di Hamsik con il Napoli