EDITORIALE – L’arma in più di Sarri è pronta all’uso

Il calcio d’agosto ha ormai calato il sipario. Gli ultimi strascichi d’estate soffiano via le scorie di un mercato lungo ed intenso così come le prime uscite ufficiali interrotte dagli impegni della Nazionale.

Sosta che sa di benedizione per Sarri che, pur orfano dei nazionali, avrà modo di lavorare con i colpi last minute di questo pazzo e rocambolesco mercato. Diawara, Rog e Maksimovic hanno senza dubbio bisogno di lavorare con il mister per masticare ed acquisire il prima possibile i giusti sincronismi, assimiliare quegli automatismi necessari per essere pronti all’utilizzo ed essere così inseriti come ingranaggi rodati nella macchina di Sarri. Quest’ultima dovrà infatti cimentarsi con le prime curve strette di questa stagione e dimostrare di aver acquisito quell’aderenza e tenuta di strada tanto richiesta dal presidente e dai tifosi, per evitare sbandate pericolose. Le prossime tre settimane infatti, partendo dalla sfida del Barbera di sabato, saranno particolarmente gravide di impegni per gli azzurri; tra campionato e Champions League il Napoli giocherà sette gare in poco più di venti giorni. Insomma, un bel test per valutare e saggiare la bontà di questo mercato, finalizzato al rafforzamento di quelle seconde linee la cui assenza l’anno passato ha senza dubbio pesato nel confronto scudetto con la Juventus. 

L’arma in più di Sarri sarà quindi la possibilità di far ruotare i giocatori in ogni settore del campo, potendo contare su elementi validi tatticamente ed efficaci tecnicamente. L’unico assente, per ora, sarà Tonelli purtroppo ancora afflitto da un fastidioso problema al ginocchio. Giaccherini ha ormai recuperato e sarà quindi arruolabile già per il debutto in Champions in quel di Kiev. 

L’arma in più di Sarri sarà poter finalmente abbandonare il concetto dei “titolarissimi”, che tanto bene fecero in passato ma che porta con se delle controindicazioni per quelle squadre desirose di primeggiare in modo continuativo. La vera forza di un club è poter contare su una rosa di almeno 22 elementi di pari livello, due squadre di equo valore perché i giri del motore possano ruggire senza mai, o comunque il meno possibile, subire decelerazioni e bruschi arresti. Concetto ancor più caro per squadre come il Napoli che necessitano di ritmi molto elevati e costanti per poter esprimere il massimo potenziale. Sarri da questo mercato ha avuto in dote un tesoro importante su cui lavorare, un patrimonio da valorizzare e sfruttare con saggezza e lungimiranza nel corso di quella si prospetta e ci auguriamo possa essere una lunga stagione di impegni.

L’arma in più di Sarri sarà il lusso di poter abbandonare ogni tipo di gerarchia e di scelta obbligata. Mertens ha dimostrato quanto il lavoro possa ripagare ed anche un ex titolarissimo come Insigne può subire il turnover. Giaccherini e Zielinski potranno facilmente vestire i panni del “jolly” nel mazzo di carte di Sarri grazie alla loro versatilità e duttilità tattica, fondamentale per un gioco dinamico e di palleggio come quello del mister. Rog e Diawara saranno piacevoli scoperte da assaporare nel corso della stagione, il secondo godrà certamente del vantaggio di conoscere la Serie A, pur a dispetto della tenerissima età. Gabbiadini potrebbe rivelarsi la vera sorpresa di questo campionato, da “sicuro” partente ad “acquisto” last minute, poiché il bergamasco ha le micce momentaneamente un po’ bagnate ma, se quest’ultime dovessero essere accese a dovere da Sarri, allora anche in attacco gli azzurri godrebbero di un proficuo ballottaggio. Un dualismo capace di trasformarsi in breve tempo e quando il caso lo richiede anche in sincronismo. Una coppia con Milik in certe gare, con conseguente cambio di modulo, sarebbe un’idea piuttosto intrigante, soprattutto perché sarebbe perfettamente nelle corde di questo Napoli. Infine la difesa, tanto dibattuta e bisognosa di una registrazione, con Maksimovic guadagna in qualità e duttilità, potendo sempre contare sugli affidabili Chiriches e Tonelli (quest’ultimo prossimo al rientro).

Insomma le soluzioni sono tante, le alternative lievitano e tutti scalpitano per essere tra gli undici titolari. Ogni elemento della rosa ha un proprio alter ego di qualità pronto ad alitargli sul collo, un respiro profondo che fa maturare e responsabilizzare al punto da offrire la certezza di poter trarre il meglio da tutti, sia da chi gioca e sia da chi si accomoderà in panchina. La parola “turnover” dovrà essere sdoganata dai propri confini e dovrà invadere l’animo di tutti gli azzurri. Non dovrà più essere visto come una malattia da cui non essere affetti ma come valore collettivo da rispettare, con Sarri in prima linea a decidere chi di volta in volta dovrà onorare la maglia.

Sarri
avrà “l’ingrato” compito di mettere ordine e sfruttare sapientemente ogni lembo di questa tanto desiderata coperta lunga, mai stata così qualitativamente composta. I molteplici impegni e la crescita di questa squadra richiedono questo esercizio di elasticità mentale. L’intercambiabilità del modulo, la variazione degli interpreti e la scelta degli uomini sono la prova di maturità sia della squadra che del mister. La fiducia è alta e l’ottimismo è motivato dalla bontà delle scelte effettuate. L’idea di gioco di Sarri potrà solo trovare benefici dall’abbondanza di scelte che potrà compiere, a patto che la rosa venga nel suo insieme esplorata in ogni sua possibile realizzazione e manifestazione.

La stagione e i suoi impegni concatenati chiamano Sarri e la squadra, in attesa delle risposte dal campo possiamo deliziarci nell’immaginare tutte le possibili formazioni del nostro Napoli, tra tutte quella giusta ci sarà sicuramente.

Articolo precedenteESCLUSIVA MN – Voce ai tifosi: tappa Abruzzo: “Calciomercato? Il migliore degli ultimi 10 anni”
Articolo successivoQui Palermo: In tre salteranno la sfida al Napoli!