Una fredda mattinata, la voglia di non alzarsi, il desiderio di rimanere lì dove si è stati così bene. Napoli si è svegliata così questa domenica: il più tardi possibile e senza il suo primo posto. Quel primo posto perso, smarrito negli ultimi minuti di partita e ritrovato dai degni avversari in una porta dello Juventus Stadium. Una palla persa, una deviazione, un attimo: il bello e il brutto del calcio. Non sempre vince chi merita. Non sempre perde chi merita. I 3000 tifosi azzurri che hanno accolto la squadra di ritorno da Torino lo sanno. Napoli lo sa. E proprio per questo stamattina non voleva svegliarsi: troppo grande l’amarezza, troppo acceso il ricordo di quel tiro di Zaza. Napoli si è svegliata, ma infondo sta ancora sognando. Ci sono ancora 13 notti per farlo. La sconfitta di Torino è stata una di quelle sveglie che non smettono mai di suonare, ma che servono. A Napoli è servita per consapevolizzarsi: il sogno non è altro che la realtà. Napoli da oggi è sveglia, ma ancora in un sogno…