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CdN – Napoli, Impossibile vincere se ogni anno i più forti vanno via…

L’edizione odierna delle “Cronache di Napoli” apre la sezione sportiva sollevando un problema che attanaglia i tifosi del Napoli da molti anni a questa parte. ecco cosa scrive il quotidiano napoletano:

I conti e il campo, i bilanci e i risultati. Nel Napoli dell’era De Laurentiis sono elementi intrecciati da sempre: se stanno bene i primi, una priorità assoluta nella gestione del club azzurro, i secondi passano in secondo piano. La connessione, però, resta. E se il pallone non rotola nella direzione giusta, allora la situazione diventa complicata. Non a caso, quello del 2015 sarà il primo bilancio in rosso in dieci anni di gestione De Laurentiis. Un passivo contenuto, circa 15 milioni di euro, ma determinato dalla mancata qualificazione alla fase a gironi di Champions nella scorsa stagione, obiettivo fallito anche nell’annata appena conclusa, una conseguenza inevitabile quando non si potenzia adeguatamente la squadra. Don Aurelio, però, ha già la soluzione, la stessa che dal 2010 a oggi ha portato ad una serie di cessioni eccellenti: Quagliarella, Lavezzi e infine Cavani. Una soluzione che rischia di essere rispolverata quest’estate. Paradossale ma vero: la scelta dell’azzurro da ‘sacrificare’, tiene conto più della parte finanziaria che di quella tecnica, ogni giocatore ha una incidenza economica differente sul bilancio del Napoli. Prendete Josè Callejon, che ha la quotazione più alta nel borsino dei partenti. Lo spagnolo è stato pagato 8,9 milioni nel 2013 e il suo valore residuo in bilancio, il cosiddetto prezzo di carico, è oggi di poco superiore ai 2 milioni. Perciò se fosse ceduto a 25 milioni (ma la cifra oggi potrebbe essere molto più bassa), garantirebbe al Napoli una plusvalenza di oltre 22 milioni. La cessione più temuta, quella che mette ansia ai tifosi, è invece quella di Gonzalo Higuain. Pagato 37 milioni nel 2013, ha oggi un valore di mercato vicino ai 50 milioni e, con un valore residuo in bilancio di oltre 11 milioni, garantirebbe in caso di partenza una plusvalenza vicina ai 40 milioni. Paradossalmente più ‘danarosa’ una possibile cessione di Marek Hamsik, pagato 5,5 milioni nel 2007: oggi vale circa 20 milioni di euro ma il suo prezzo di carico è sceso al di sotto dei 100mila euro e quindi la plusvalenza sarebbe ‘netta’, ossia quasi uguale al prezzo di cessione. Anche Dries Mertens, altro giocatore azzurro che ha mercato in Europa, potenzialmente potrebbe fruttare al Napoli un buon gruzzolo: pagato poco più di 9 milioni due stagioni fa, ha un valore residuo di bilancio di quasi 3 milioni ma un valore potenziale di 18, per cui un suo addio porterebbe nelle casse di De Laurentiis una plusvalenza di poco superiore ai 15 milioni. Discorsi, questi, che i tifosi giustamente non comprendono. La storia recente insegna che svendendo almeno un pezzo pregiato a stagione (unica eccezione la scorsa estate ma col rovescio della medaglia di una campagna acquisti al risparmio), è impossibile costruire un Napoli forte, costituire un’ossatura di squadra in grado di competere davvero per il vertice, in Italia come in Europa. Con buona pace delle ambizioni della gente azzurra“.

Fonte: Cronache di Napoli

 

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