Editoriale – Saracinesca abbassata e lavori in corso: il Napoli riparte dal piano terra

Un palazzo da ricostruire, un ciclo che si consuma ed una porta che si chiude, con la speranza che si apra un portone. Per la prima volta nell’era De Laurentiis il bilancio si chiuderà in rosso. Non c’è tempo per i rimpianti, ma il desiderio di un nuovo sole. Il patron azzurro è più che mai deciso a rivoluzionare squadra e società. Oltre agli addii annunciati di Benitez Bigon potrebbero farne seguito tanti altri. Gli unici intoccabili sembrano HamsikInsigne Gabbiadini; il futuro di tutti gli altri è a scatola chiusa. Difficile fare ipotesi viste ancora le tante incognite: allenatore, ambizioni, dirigenti e budget mercato. Bisognerà attendere le prossime settimane per poter azzardare le prime ipotesi. Il resto è tutto un punto interrogativo.

Certo di mal di pancia ce ne sono non pochi all’interno dello spogliatoio. Ma anche i tifosi richiedono a gran voce un cambiamento radicale, che avverrà inevitabilmente. Il toto-allenatore è scattato ormai da tempo ed è soggetto a continue fluttuazioni: prima il predestinato sembrava Mihajlovic, (che proprio oggi ha comunicato ufficialmente il divorzio con la Samp), poi si è parlato di Montella, Klopp ed oggi pare che ADL sia volato a Madrid per la missione Emery, che tuttavia secondo il Presidente degli andalusi non sarebbe andata in porto. Se l’allenatore potremmo definirlo una sorta di mister X, il futuro direttore sportivo allora potremmo chiamarlo mister Y. Non ci sono stati rumors nelle ultime ore; evidentemente il Presidente si concederà tutta la calma necessaria per l’importantissima decisione. D’altronde quando si costruisce un palazzo si parte dalle fondamenta, e se non solide queste il palazzo crolla. Come successo in questa stagione.

Adriano Arpaia

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