Una serata che entrerà negli annali della storia azzurra, 26 anni dopo, di speranze, sconfitte, cadute e rinascite che sembrano ormai appartenere al passato più remoto.
Rafa Benitez e i suoi uomini hanno regalato una gioia immensa ai sei milioni di tifosi azzurri sparsi per il mondo, i quali mai come ora si sono uniti per gridare alla felicità assoluta per un record finalmente raggiunto.
Ci voleva il re di coppe per riportare il club partenopeo tra le prime d’Europa, con Higuaín, Callejon, Hamsik, Mertens e company che hanno sempre creduto nella grande impresa, prima in Germania e poi al San Paolo, con 35mila tifosi a seguito per vivere sul campo una tale emozione.
Nulla ovviamente è ancora deciso, stasera si festeggia,ma domani si ritornerà a pensare a ciò che conta: campionato e semifinale, aspettando l’avversaria che dovrà affrontare. Siviglia, Fiorentina e Dnipro le altre tre fortunate pronte anche loro ad accaparrarsi il trofeo, mai come quest’anno prestigioso in termini di conseguenze: la vincitrice avrà 50 milioni e passaggio diretto in Champions.
Sarebbe davvero importante per il Napoli riuscire a conquistare la terza coppa in soli due anni, confermando così la supremazia di Rafa in tali competizioni e se sarà addio, almeno andrà via da vincitore e con un finale meno amaro.
Il Wolsfburg, d’altro canto, può dire di aver fatto una nuova e bella esperienza, vedendo con i suoi occhi le bellezze della città, messa in allerta dalla società per le pericolosità che sarebbero potute accadere. I 500 tifosi biancoverdi giunti a Napoli nonostante le speranze fossero minime, meritano applausi.
Il calcio è passione, al di là del risultato, come dicono gli ultras. Adesso testa alla Sampdoria, con un occhio al sorteggio.
Il Napoli scala l’Europa, la vetta si avvicina.
