Napoli, usa le mani per rialzarti e non per puntare il dito contro!

Critiche piovute dal cielo negli ultimi giorni, pioggia che bagna e fa male. Si sa che quando le cose non vanno bene è difficile scorgere il sole, impossibile poi se non si prova nemmeno a scrutarlo fra le nuvole. Il Napoli, quello bello da vedere ed entusiasmante, è stato coperto da una coltre che ha portato un clima tutt’altro che limpido e sereno.

Tutti sono saliti su carro degli “imputati” (dato che quello dei vincitori non si vede ormai da un pezzo) e nessuno per il momento ha avuto il permesso di scendere. Nelle lunghe ore di ritiro (punitivo) “inflitto” dal presidente, sicuramente ci sarà modo di pensare come superare questo momento, uno dei più negativi dell’era De Laurentiis.

Compattezza, quella che manca alla squadra che non ha un equilibrio e magari, le giornate passate assieme possono rafforzare legami che prima, probabilmente, con le poche ore passate in allenamento, non sono riusciti a formare.

Sarebbe altrettanto sbagliato e deleterio abbandonare la nave proprio adesso, perché quando ci si lega a dei colori, o si affonda insieme o si continua (fortuna permettendo) il viaggio. Benitez dovrà mettere in campo (letteralmente), da domani pomeriggio, tutta l’esperienza passata perché numerosi trofei prestigiosi non si conquistano per caso; è pur vero che attualmente la rosa non è da primissimi posti, ma nemmeno così in giù, lontano dal podio, pure quello più basso.

Attualmente la Lazio dista otto punti, tanti se si pensa che mancano appena 9 giornate e 27 punti disponibili, ma non troppi se si ricomincia a remare spalla a spalla. Appunto, Rafa ricorda sempre che “l’unione fa la forza; in quel rettangolo verde tutti sono fondamentali per portare a casa il sorriso e la vittoria.

Si ritorna a giocare alle tre, col sole e l’aria ormai primaverile che abbraccerà Fuorigrotta. Non si prevederà il sold out, ma chi deciderà di sostenere i ragazzi, darà indubbiamente il giusto apporto.

Do ut das, i supporters meritano indubbiamente di più, lo stesso De Laurentiis lo ha affermato durante il discorso in conferenza stampa dopo la cocente sconfitta contro i biancocelesti di Pioli.

Cuore e sudore, gli ingredienti più importanti per dare un segno ai tifosi che questa squadra è viva ed ha avuto solo un (lungo) momento di apnea.

Undici guerrieri, le battaglia perse sono state molte, ma la guerra ancora deve finire. Basta puntarsi il dito contro, basta cercare a tutti i costi un motivo e dei colpevoli per questa caduta, sono tutti responsabili, dalla società all’allenatore ai calciatori.

Napoli ormai deve essere per chiunque un punto di arrivo, non un trampolino di lancio, quando si sceglie l’azzurro, automaticamente si sposa un progetto, una città, un modus vivendi.

E allora per chi ama, Napoli riesce a farti sentire a casa; chi vuole andare via, ha un portone spalancato davanti a se.

Tutti sono importanti, nessuno indispensabile.

Tra fallimenti, addii pesanti e lotte per la salvezza, qui ormai si nasce e cresce con la pelle dura, la pelle di “ciuccio”, non a caso il simbolo azzurro.

Quindi chi ha a cuore questa squadra, si metta una mano sulla coscienza e si rimbocchi le maniche.

Niente più “caccia ai colpevoli”, ma solo alla vittoria, quella che manca da troppo tempo, ormai.

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