La prima giornata della Serie A in dieci città del Mondo diverse. Per involgarire e far prostrare l’Italia ancor di più davanti al Dio Denaro, fregandosene della passione di chi ogni volta vorrebbe seguire la propria squadra dal vivo, pensando solo all’etere piuttosto che a quell’amore etereo ed eterno che lega l’uomo al colore della maglia, la soluzione è giusta. Eppure Aurelio De Laurentiis ha palesato l’idea, oggi a Kiss Kiss. Work in progress, non sembra però solo uno spunto ma la primizia, oltretutto, è che non sarebbe il solo a volerlo. Già la Supercoppa Italiana tra Oriente e Medio Oriente è una stortura, un abominio della passione. Rendere pure il campionato un globetrotter, dove la casa è solo un marchio ed un pro-forma, è svilire sempre di più il legame tra i tifosi e le proprie squadre. Certo, così magari la Serie A avrebbe forse più seguaci e più denari freschi, provenienti dallo sceicco di turno, ma sull’altare del progresso non si può sempre mettere l’amore. Non si può strappare il tifoso da casa, mettendogli il cuore su un aereo e le terga su una poltrona, a seguire i colori solo per corrispondenza. No. Il calcio è pur sempre vicinanza, contatto, bisognerebbe semmai pensare ad esportare un prodotto migliore e made in Italy, non portarlo fuori frontiera così com’è, mentre da noi gli stadi restano fatiscenti, le regole discutibili e le prospettive offuscate.
