Ma il progetto Napoli esiste (ancora)?

Benitez re di coppe, magari una volta. Questa sera l’ennesima sconfitta, l’ennesima umiliazione per i tifosi giunti allo stadio per incitare i propri uomini alla conquista della finale di Coppa Italia, che avrebbe quantomeno salvato una stagione che in campionato si avvicina al fallimento.

Ora ci si domanda: esiste un progetto? O meglio, è mai esistito?

La rovinosa caduta iniziata con un preliminare buttato e una campagna acquisti mediocre ha portato gli strascichi di una insoddisfazione generale, da Rafa in primis poi trasmessa ai giocatori.

Se nemmeno i campioni brillano, figurarsi i calciatori normali.

Higuaìn e Callejòn hanno tutta l’aria di chi si trovano per caso a vestire la maglia azzurra, fuori forma ma soprattutto con la testa altrove? In Spagna? In Inghilterra? Chissà, ma sicuramente non a Napoli.

L’ultimo gol prima della sosta, contro l’Atalanta, poi il nulla. Sia contro la Roma che contro la Lazio reti subite in modo assurdo, con una fase difensiva tutt’altro da grande club. L’undicesima fra le venti in serie A.
Rafa con un curriculum che parla da se, non è riuscito a dimostrare l’appeal di grande allenatore nella città partenopea, numeri imbarazzanti nel complesso.

L’ultima spiaggia rimasta è l’Europa League, la quale potrebbe salvare una stagione ma di certo non renderla eccezionale, queste partite non possono e non potranno sicuramente essere dimenticate, ma alzare la Coppa in quel di Varsavia renderebbe meno amare queste pillole amarissime.

Da giugno bisognerà pensare al futuro, con o senza Benitez, con o senza il Pipita. Perché il Napoli non è di questi uomini come disse lo stesso Rafa ma dei tifosi, i quali indubbiamente meritano altro, meritano di più.

Ciò che è stato non può essere cambiato, ma ciò che sarà sì.

Esame di coscienza generale, le scuse sono finite.

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