Trapattoni: “Il Napoli dovrebbe tenersi stretto Benitez, contro la Roma come una finale”

Un Trapattoni che parla tanto del Napoli, di Benitez e del futuro della società azzurra, intervistato dal Il Mattino, si lascia andare ad importanti dichiarazioni:

Per De Laurentiis infatti resta la prima scelta: il problema è lui che non rinnova. “Il Napoli deve insistere e puntare ancora su Rafa, i risultati di questo biennio sono positivi. Non conosco i motivi che lo spingerebbero lontano dall’Italia ma credo che esistano ancora margini per riavviare la trattativa”.

Siamo quasi ad aprile, però. “Un mese quasi sempre decisivo. Forse l’allenatore vuole rendersi conto di come sarà messa la squadra in campionato e nelle coppe prima di prendere la decisione definitiva”.

Della serie: sono i risultati a decidere? “Di solito funziona così. Soprattutto quando ci si avvia verso il finale di stagione”.

Rafa sì Rafa no è l’ultimo tormentone calcistico partenopeo: questa incertezza può condizionare il rendimento della squadra? No. Fidatevi: sono passato anche io in queste storie, quando si va in campo e si lotta per grandi obiettivi, il futuro della panchina è l’ultimo dei pensieri per i calciatori”.

Diciamo che finora le chiacchierate sono andate a vuoto e che Benitez ha fatto capire di voler cambiare aria… “Se così fosse, il club deve attrezzarsi in fretta per non farsi trovare impreparato e non accontentarsi di seconde scelte sul mercato”.

Che significa non farsi trovare impreparato? Ritoccare e non rivoluzionare. Si cambiano gli interpreti ma non il progetto, altrimenti il cerchio non si chiude mai”.

Parliamo di progetto tecnico? “Ovviamente. Ormai da due anni la squadra gioca in una certa maniera e i giocatori hanno assimilato le idee di Benitez. Molti di loro resteranno anche nella prossima stagione, ecco perché è consigliabile non sconvolgere l’impianto di gioco. Il Napoli da due anni ha una sua impronta ed è su questa strada che deve continuare a crescere”.

In poche parole, bisogna prendere un allenatore che giochi alla Benitez? Sì, sempre che lui vada via. Un tecnico che non sia l’opposto di Rafa”.

Idee e nomi non mancano. Si parlava di Montella, Mihajlovic, Simeone. Spalletti è abbastanza gettonato, l’indiscrezione più fresca. Sono tutti bravi allenatori che hanno dimostrato di valere in Italia e in Europa”.

Spalletti sarebbe da Napoli, si o no? “Possiede tante qualità, è un grande lavoratore. Un tipo capace di continuare il percorso tracciato da Benitez perché ha una filosofia calcistica che si avvicina”.

Intanto la squadra va avanti nelle coppe e stecca in campionato. I tanti impegni ravvicinati difficilmente permettono di fare benissimo in tutte le competizioni. Per anni l’ho sperimentato sulla mia pelle. E poi non mi sembra che in campionatola squadra sia messa malissimo. Il Napoli è ancora in lotta su tre fronti e bene fa a insistere”.

È un bel rischio, però. I rischi ci sono e fanno parte del gioco. Intanto ci si siede a tavola e si comincia a mangiare qualcosa. Poi vediamo fin dove si arriva”.

E dove potrebbe arrivare questo Napoli? Mi pare che sia una formazione particolarmente “tagliata” per le Coppe. Per la finale di coppa Italia manca poco, in Europa League il Wolfsburg è tostissimo da affrontare. Ma se dovesse passare il turno contro i tedeschi, si troverebbe la strada spianata per una finale prestigiosa”.

In campionato come la mettiamo? Giocare al massimo, niente è compromesso, bastano due partite per rovesciare la classifica. Ora la Lazio ha preso un discreto vantaggio per il terzo posto, non so se avrà la forza per marciare a questi ritmi fino alla fine”.

Dopo la sosta il Napoli giocherà in casa della Roma. Lo scontro diretto dell’Olimpico è una piccola finale: significherà tanto nella volata Champions”.

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