Antonio Floro Flores, napoletano doc e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Napoli, si racconta alla rivista dell’Assocalciatori.
Lui, napoletano del Rione Traiano, ha parlato della sua infanzia, e dei tanti problemi che i giovani di Napoli devono affrontare per raggiungere i propri obiettivi.
«Sono entrato in una scuola calcio a 10 anni, l’Atletico Toledo. Ricordo che non passò molto tempo e saltò fuori che l’allenatore era un pedofilo, me la rivedo ancora la scena, mentre stavamo giocando: una marea di carabinieri che è arrivata, un trauma che mi ha scosso dentro. Non lo dimenticherò mai».
Per Floro Flores il calcio è stata una vera manna dal cielo, infatti l’attaccante dichiara:
«Ricordo la volta che un professore voleva parlare con mio padre e io avevo paura perché sapevo che le avrei prese poi a casa. Gli dice che non sapeva cosa fare con me perché pensavo solo al calcio e che forse l’unico rimedio era vietarmi, per punizione, il calcio. Se penso al posto dove si giocava, in quel cortile in mezzo ai palazzoni, me le ricordo le sparatorie, noi ragazzini che correvamo via e ci nascondevamo. Senza il calcio mi sarei trovato in brutte strade e non so che fine avrei fatto. Di sicuro non sarei qui dove sono ora“.