Home News Napoli bersagliata da cori beceri, ma se in realtà fossero consigli?

Napoli bersagliata da cori beceri, ma se in realtà fossero consigli?

E’ tradizione ormai che ogni qualvolta il Napoli giochi in campo avversario (in Italia), parta il famoso coro “Vesuvio lavali col fuoco“.

Nulla di nuovo sotto questo cielo, i padroni di casa si dimostrano sempre gentili e premurosi, vogliono che i napoletani siano sempre puliti perché si sa che la lava sgrassa bene, mica come i loro fiumi che quando inondano portano detriti e materiali geneticamente modificati.

All’interno di questo omone che si estende per tutta Napoli e provincia ci sono solo elementi di qualità elevatissima! Non importa se la loro squadra stia perdendo o vincendo, la salute e l’igiene vengono al primo posto, poi, se c’è tempo, provano in qualche modo ad incitare ricordandosi di essere anche supporters.

Casualmente, però, una pulizia profonda la fanno i calciatori azzurri nel rettangolo verde a quelli sugli spalti, zittendoli a suon di goal inaspettati. E come si permettono? Non solo invocano il Vesuvio affinché possa purificarli, in compenso devono subìre certe umiliazioni sul campo di gioco che difficilmente si dimenticano.

Tavecchio lo sa che tutto ciò è solo perché amano i napoletani, non chiude le curve apposta. Sempre presenti, bambini e adulti, perché il presepe d’Italia va tenuto come una bomboniera, altrimenti il Times di New York non si permetterebbe più di dedicare un’intera pagina a Napoli. Così sporca no!

A Roma poi sanno benissimo che l’antico impero romano si estendeva fino alle prolifiche terre campane, i più grandi oratori, poeti, re avevano tutti una casa sulla cosa napoletana, è lecito dunque desiderare il meglio per questa zona. Furbi loro!

A Milano, Torino, Firenze uguale. Da loro nemmeno il cielo ha i colori del mare, le vacanze mica vanno a farle nei parchi o nelle piscine comunali, da giugno a settembre corrono al sud, nelle spettacolari isole di Capri, Ischia o Procida, ovvero nel verde del Cilento.

Il loro “Vesuvio lavali col fuoco“, dunque, è solo un fatto di pulizia, nient’altro! Non pensate lontanamente che sia una questione di ignoranza o ottusaggine, guai a voi a pensare queste cose.

E intanto il gigante buono continua a dormire beato (guai a svegliarlo) e tutto scorre tranquillamente, mica come certi fiumi pazzi! Insomma sbagliano i tifosi azzurri a perdere la voce per i loro beniamini, a difendere la loro città e i loro colori fino alla morte, un po’ di attenzione e consigli sull’igiene agli altri connazionali non guasterebbe ma è così, allo stadio non pensano altro che all’azzurro.

Grazie, dunque, per i cortesi cori che dedicate alla capitale del Sud, però come si dice “chi vuole la morte degli altri, la sua è dietro la porta”. Io non rischierei..

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LUDOVICA DONNARUMMA

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