Rafa Benitez in settimana aveva dichiarato: “Se lo metto in panchina, lo punisco e creo disagio. Invece io voglio recuperarlo, e lo farò giocare!”. Parole al miele e di incoraggiamento. Stiamo parlando di Marek Hamsik, capitano e bandiera del Napoli. Giovedì ha giocato per novanta minuti, avvenimento quasi unico durante la gestione dell’ex Liverpool. Ma a conti fatti Benitez non ha mantenuto la promessa.
Hamsik gioca contro lo Slovan Bratislava e segna, tutti felici ma a dirla tutta c’è poco da esultare. Marek gioca una partita che sulla carta non aveva molto da dire. Nella partita di ieri dove i tre punti erano fondamentali, il capitano del Napoli siede in panchina. Non si recupera certo così un giocatore, nella partita più importante prima della sosta. De Guzman è stato preferito allo slovacco, che quindi sta fuori non per turnover, bensì per scelta tecnica. Cominciare la partita senza un leader, avrà creato più di qualche disagio nello spogliatoio, e Hamsik, scuro in volto per tutto il tempo, non l’avrà presa benissimo.
Non tutto è negativo però, lo slovacco entrato in campo negli ultimi minuti è stato più deciso nei contrasti e un pò più propositivo rispetto ad altri match. La bocciatura e i fischi di domenica con l’Empoli l’avranno spronato, anche se la sua esultanza di giovedì lo ha riavvicinato al pubblico del San Paolo, ma non all’allenatore. La verità al giorno d’oggi sembra una sola: a fine anno uno tra Hamsik e Benitez lascerà Napoli.
