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Un Napoli dai due volti

Match senza storia, dominati in lungo e in largo o cali di concentrazione vertiginosi, amnesie e difesa colabrodo? Un Napoli dalle due facce quello visto fino ad ora. Come dimenticare la straordinaria prestazione della squadra partenopea contro la Roma, le grandi notti europee al San Paolo e le notturne in campionato. Sfide che il Napoli ha affrontato da vero Napoli impostando il suo gioco e i suoi ritmi, mantenendo una difesa alta, giocando in modo propositivo, annichilendo l’avversario. E d’altra parte come non poter cancellare le brutte prestazioni con Chievo, Udinese, Palermo, Cagliari, Young Boys condite da errori che costano caro in termini di punti, classifica e morale.

Gli azzurri sono una squadra costruita per impostare il gioco ma trovano difficoltà nel gestire vantaggi e nel perforare difese ben chiuse. La retroguardia ha il suo punto forte nell’esplosività di Koulibaly che, però, mostra ancora qualche limite. Sicuramente è poco coadiuvato da un Albiol che sembra proprio non riuscire ad entrare in forma. Rafael in porta ha la fiducia piena di Benitez (per questo è giustificato il poco utilizzo di Andujar) ma non riesce a trasmettere la stessa fiducia al reparto arretrato. A centrocampo i vari Jorginho, Inler, David Lopez, Gargano, sono stati autori di prestazioni strepitose condite ad altre meno entusiasmanti. Il reparto avanzato sembra, invece, dare veri e propri segnali di ripresa e continuità, dopo un avvio poco esaltante. Gonzalo Higuain e Josè Callejon stanno provando a trascinare con tutte le loro forze la squadra partenopea.

E, quindi, da dove ripartire? Da Benitez e da tutta la sua esperienza. “Don Rafè” è apparso molto arrabbiato dopo il pareggio interno col Cagliari e farà di tutto per ordinare una squadra che vuole puntare al vertice, in tutte le competizioni. Dovrà lavorare sicuramente sulla condizione mentale dei suoi giocatori, provando ad infondere tranquillità e allo stesso tempo cattiveria agonistica a tutte le componenti della squadra. Il calcio è un gioco difficile, c’è bisogno di giocare al massimo per novanta minuti. Bisogna lavorare sulla gestione della gara e sull’equilibrio tra i vari reparti.

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