Insigne scalpita, vuole bruciare i tempi del recupero

Ancor più che su quella fascia. Avanti e dietro tra Castel Volturno e Frattamaggiore. Senza il sorriso di quando gioca, però con la stessa carica e la grinta di chi non molla mai. E ha sempre qualcuno o qualcosa da rincorrere: il pallone, l’avversario, la gloria. Stavolta, la salute: il ginocchio destro che ha ceduto, ha fatto crac, ha spezzato i legamenti, mica i sogni.

INSIGNE PENDOLARE – Ma sempre partendo da una corsia: la sinistra in campo, quella di Villa Stuart a Roma dopo l’intervento. Tutto e senza mai fermarsi. Quel guizzo maledetto al Franchi, l’infortunio, l’operazione, i primi passi con le stampelle in clinica, l’ok dei medici e ora la riabilitazione, tra casa e il centro sportivo. Lorenzo il Magnifico, davvero. L’ago della bilancia azzurra. Il punto esterno dell’equilibrio. Talento e dribbling. Ma pure corsa e fatica. E sarà così per tutto il week end. Per mesi, senza pausa. Non può esserci.

LA RIABILITAZIONE – I terapisti, un’altra famiglia: busseranno alla sua porta due volte al giorno. Mattina e pomeriggio. Faranno i turni per non lasciarlo mai solo. E mai fermo. Scienza e buon senso. E la voglia, sua, enorme, di tornare presto e più forte di prima. L’ha promesso a se stesso. Glielo chiede, silenziosamente e senza stress, chi gli vuole bene.

GIA’ A CASATEL VOLTURNO – Ieri era a Castelvolturno: massaggi, palestra e terapie. E una foto su twitter con la “v” di vittoria fatta con le dita che è buonumore e fiducia. Per ora la palestra. Più in là, anche la piscina. Il protocollo medico è quello solito in questi casi. Come i tempi di recupero. Pure se poi la forza d’animo può fare la differenza nei giorni più lunghi. Lenisce il dolore. Accorcia l’attesa. Accompagna i desideri. Tra i quattro e i sei mesi la previsione stimata per il rientro. Ma Cristiano Lucarelli, omone grosso e col peso dei centimenti, ne impiegò tre giusti per tornare in gruppo. Era lo stesso infortunio. Guarì a Castelvolturno col dottor De Nicola e tutto il suo staff: una garanzia.

Insigne non si dà scadenze. La fretta sarebbe il peggio che c’è. Tornare è l’obiettivo. Ma come e meglio di prima. E allora sbuffi, sudore e smanie. E i chilometri da macinare, come sempre. Frattamaggiore-Castelvolturno la fascia di competenza. Da lì, dribblerà ansie e tormenti, rientrerà in campo e farà gol col piede suo, il destro.

 

 

Fonte: Il Corriere dello Sport

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