Una TOP 11 tutta particolare, ecco i migliori della decima giornata di serie A

Come d’altronde la settimana scorsa, anche questa giornata le sorprese in serie A non sono mancate. Ancora più clamorose le novità di questo decimo turno di campionato. Tanti i ballottaggi, ma alla fine è stato premiato chi è stato più decisvo, soprattutto in attacco, dove c’è stato l’imbarazzo della scelta. Il modulo scelto è il 3-4-3

PORTIERE

Sergio Romero: L’estremo difensore argentino, dopo aver vissuto un Mondiale da protagonista, aveva fatto perdere le sue tracce. Gli si è preferito un Viviano, non utilizzato con continuità da oltre un anno. Poi il portiere toscano si infortuna ed ecco che il numero 33 blucerchiato torna titolare e decisivo. Chiude la saracinesca, neutralizzando un rigore allo specialista Gonzalo Rodriguez; risulta decisivo per la vittoria finale. Beh, ora ci vorrà parecchio coraggio a fare a meno di lui.

DIFESA

Giovanni Marchese: Il terzino genoano trova un gol pazzesco: un tiro chirurgico dal limite dell’area che si insacca all’incorcio dei pali trafiggendo un incolpevole Karnezis. Il suo gol, avvia la remuntada rossoblù in quel di Udine, permettendo proprio al Genoa di sorpassare i friuliani e piazzarsi in piena zona Europa. Il vizio degli “eurogol”, lo aveva anche a Catania, e a quanto pare, non lo ha perso.

Kalidou Koulibaly: Il colosso francese, è una vera e propria diga nell’area di rigore azzurra. Amministra con ordine la retroguardia, risparmiando anche qualche consueto batticuore ai tifosi, non perdendo mai il controllo della situazione e non precipitandosi in soluzioni affrettate. La giocata top, resta però lo scatto degno di un corridore olimpico sull’out di destra, quando percorre praticamente tutto il  campo, lanciando Callejon a tu per tu con De Sanctis. Con queste prestazioni, Dechamps, chiederà in giro il suo numero di cellulare.

Paolo De Ceglie: La sorpresa delle sorprese. L’esterno ex Juve, non si può dire che abbia certo un feeling con il gol. Sabato però “ricuce” i rapporti con quest’ultimo, mettendo a segno addirittura due reti, contro l’Inter, tra l’altro, acerrima nemica della sua ex squadra. La domanda che sorge spontanea è: De Ceglie, aveva mai realizato prima una doppietta, anche in allenamento?

CENTROCAMPO

Andrea Pirlo: Il pieno di carburante nel serbatoio non c’è, e si vede; ma la qualità del motore è indiscutibile. Tradotto in termini calcistici, la corsa e la lucidità per il fuoriclasse bianconero non sono quelle dei tempi d’oro; ma il piede resta quello: a freddo colpisce. Anzi ferisce. I gol su calcio piazzato di “Mozart”, sono un’enormità. Che l’area di rigore dellas Juventus sia di 25 metri, quando c’è Andrea in campo è lecito dirlo: per lui calcio di rigore o punizione sono la stessa cosa. E pensare che l’Empoli ha schierato tutti i suoi giocatori in barriera!

Luca Rizzo: Il giovane centrocampista della Sampdoria, merita la top 11, per il coraggio e la sforntateza che mette in campo. Altro che esordiente. Cerca  e trova con caparbietà il gol decisivo che assicura la vittoria ai blucerchiati. Uno dei nuovi segreti della Samp “made in Ferrero”. Congratulazioni.

Stefano Mauri: Il capitano della Lazio, gioca a pallone con una semplicità unica. Si attiene alle regole dell’ ABC, del manuale del calcio, ma è uno dei più efficaci in serie A, nel suo ruolo. Il tempo che scorre e i momenti bui non lo feriscono: ritorna sempre più forte di prima. “Sempreverde”, ma col cuore azzurro.

Juraj Kucka: Il centrocampista rossoblù torna in campo dopo un brutto infortunio: gli bastano 16 minuti per trovare il gol. Mette a sicuro il punteggio, spegnendo i sogni di rimonta dell’Udinese. Se il Genoa ha ambizioni importanti, avrà di nuovo, un mastino in più.

ATTACCO

Paulo Dybala: Il giovane attaccante argentino del Palermo, trova un eurogol in quel di San Siro, che vale il 2-0 sul Milan. Un incubo per i difensori rossoneri, non riescono a tenerlo. Trova sulla sua strada un Diego Lopez più ispirato del solito, che gli nega la gioia del secondo e del terzo gol. Magari avrebbe portato a casa il pallone, ma la serata di domenica, di certo non la dimenticherà facilmente.

Miroslav Klose: Ancora letale il bomber tedesco, fresco campione del mondo. Più prezioso di un diamante, quando è in serata: 2 gol e un assit in 26 minuti di gioco, e Cagliari al tappeto. Sempre l’attaccante principe della Lazio. Con la sua esperienza e capacità da leader, può trascinare la squadra davvero lontano. A fine anno ha annunciato il ritiro. Forse però non ha consultato la controparte del suo contratto che si chiama carriera: il gol. La regola di base è che se non ti separi dal gol il contratto non è annullabile. Miro probabilmente, farebbe meglio a tornare indietro.

Gonazalo Higuain: Tiro di Insigne, e traiettoria sporacata da un difensore della Roma con il pallone che finisce proprio alle tue spalle, alla tua stessa altezza, passandoci giusto per un secondo. Un altro attaccante, si sarebbe girato, avrebbe visto il pallone passare velocissimo dietro la nuca, e magari avrebbe battutto le mani, imprecando per l’occasione sfumata. Gonzalo invece è uno a cui basta un decimo di secondo per pensare: torsione a 180 gradi: testa giu, piede su. Rovesciata e gol. Non serve altro per descrivere la classe di questo giocatore, che tra l’altro dimostra di volere un bene fraterno a Callejon, regalandogli spesso palloni che deve solo spingere in porta. Sabato come a Sassuolo, e come a Firenze lo scorso anno, tanto per ricordare. Top 11 e Top gol per lui questa settimana, insomma è il Top del Top.

Allenatore

Gianpiero Gasperini: Gestisce la pressione di una piazza calda come Genova, come nessuno ha fatto in questi anni. Numeri straordinari, e piena zona Europa: ad un punto dal terzo posto e a 4 dalla Roma. Cavalca l’onda del successo infrasettimanale con la Juventus, stravincendo in trasferta contro una diretta concorrente come l’Udinese. Tanto di cappello.

 

Articolo precedenteBenitez gioca ancora l’asso nella manica per l’Europa League
Articolo successivoYoung Boys, banco di prova per De Guzman e altre incognite azzurre