Sarà l’adrenalina della sfida con Del Piero (15.30, ore italiana), sarà l’addio di Moratti, sarà la sconfitta di Juve e Roma in Champions e del Napoli in Europa League, sarà il nuovo ruolo di manager-giocatore, sarà l’India che ti fa vedere il mondo da una posizione diversa. Saranno tutte queste cose insieme o più semplicemente un fatto: Marco Materazzi dice sempre quello che pensa.
E allora gustiamoci un Matrix in versione Mondiale, mentre nel ritiro di Delhi si coccola i suoi ragazzi del Chennaiyin: due vittorie su due per quella che doveva essere la Cenerentola della nuova lega indiana: “Ma in campo vanno con la mia grinta: hanno capito di avere una opportunità incredibile. Specie i calciatori locali. Ne ho uno che potrebbe fare la nostra B a occhi chiusi. Per disputare il campionato ha chiesto un permesso di lavoro. Lo sa quanto guadagna? Trenta dollari al mese. E riesce a mantenere la famiglia. Un bel giro da queste parti farebbe bene a tanti ragazzi di casa nostra”.
Mourinho e Moratti: c’era l’Inter del Triplete. Che ne pensa delle dimissioni del suo vecchio presidente? “Lo ringrazierò per sempre: mi ha permesso di vincere tutto. Detto questo, sotto la sua gestione non sono stato trattato benissimo. Era il capo e non ha fatto nulla quando il direttore dell’area tecnica, Ausilio, mi propose di fare l’allenatore in seconda degli Allievi regionali. Qualcuno non mi voleva più all’Inter”.
E la frase di Mazzarri (“Non perdo tempo dietro alle battute di Moratti”) lei l’avrebbe pronunciata? “Mai, l’avrei chiamato per chiarire in privato. Non era il momento per una uscita simile. Se le cose che ho letto sono vere, da Mazzarri, visto che tra l’altro è stato portato a Milano proprio da Moratti, mi sarei aspettato molto più rispetto”.
Fonte: Gazzetta dello Sport