Davvero una brutta Italia, quella scesa in campo contro Malta per la terza gara del girone di qualificazione a EURO 2016. La squadra di Conte centra i tre punti ma stenta vistosamente nel gioco contro la 155 squadra del Ranking FIFA. Partita da subito in salita per gli azzurri, che fin dai primi minuti della gara faticano a trovare spazi contro una squadra ben messa in campo e praticamente votata solo alla fase difensiva. Unica nota positiva, l’esordio incoraggiante di Graziano Pellè, che con il suo gol regala a Conte i 3 punti e il primato nel girone.
PRIMO TEMPO – La partenza sembra essere promettente grazie alla bella conclusione di Immobile, terminata di poco al lato, al termine di una rapida combinazione con Pellè. Malta si compatta e prende le giuste contromisure agli azzurri, che perdono la loro pericolosità. Infatti, la prima vera azione da gol ce la regala la squadra di casa, che al 15′ spreca a lato una fulminea azione di contropiede. Il campanello d’allarme necessario a scuotere un’Italia totalmente imballata: gli azzurri, pian piano, iniziano a macinare gioco e per ben due volte vengono fermati solo dai legni della porta avversaria, prima con Pellè al 18′, imitato poco dopo da Chiellini (vicino al terzo gol in due partite). L’Italia trova il gol quattro minuti più tardi: dagli sviluppi di un calcio d’angolo, una serie di rimpalli offrono un assist d’oro a Pellè, che da attaccante puro, sfrutta l’occasione e insacca. Al 26′ Malta resta in inferiorità numerica per un fallo di Mifsud su Florenzi: l’arbitro, fin troppo fiscale, opta per il rosso. Una volta in superiorità numerica, gli azzurri non riescono a sfruttare il vantaggio dell’uomo in più e il primo tempo termina senza ulteriori emozioni. SECONDO TEMPO – La ripresa prosegue sulla falsa riga del primo tempo e dobbiamo attendere il 74′ per un’episodio degno di nota: Bonucci, ferma un avversario lanciato a rete e si fa espellere ristabilendo la parità numerica in campo. L’Italia continua a gestire e nel finale, grazie al neo entrato Giovinco, sfiora più volte il gol e trova un altro legno che strozza in gola l’urlo di gioia del folletto bianconero.
CAMBIO DI MARCIA – Conte può ritenersi soddisfatto per i tre punti conquistati e per la classifica del girone, ma l’Italia vista questa sera ha molto da migliorare. Dopo il gol, la squadra è sembrata quasi accontentarsi, si è spenta limitandosi al semplice compitino imposto dall’allenatore: passaggi orizzontali e “melina” nella propria metà campo, manovra lenta e poche conclusioni verso la porta avversaria. Tanti lanci lunghi provenienti dalla difesa, quasi sempre preda degli avversari. Il centrocampo del tutto sterile non produce azioni importanti sia per la marcatura a uomo su Verratti, che per la giornata negativa di Candreva e Florenzi. “Uno spettacolo” poco gratificante. Azerbaijan e Malta sono avversari di piccolo spessore, l’Italia aveva l’obbligo di batterli senza patemi d’animo. Invece, sono arrivate due vittorie sofferte che lasciano tanti interrogativi da risolvere al povero Conte, probabilmente non ancora abituato al ruolo di CT della nazionale.
L’ex tecnico juventino ha bisogno di un lavoro costante, di un contatto giornaliero con i suoi giocatori. Deve vivere il campo tutta la settimana per poter impartire il suo credo calcistico, e i pochi giorni di lavoro concessi in nazionale, a quanto pare non bastano. All’inizio di questa avventura, il tecnico era a conoscenza delle difficoltà e della pressione che un tale ruolo comportava, quindi è necessario un cambio di marcia importante, in primis con un suo adattamento repentino al nuovo contesto, poi con una presa di coscienza sui reali problemi da affrontare, e infine con la necessità di fare scelte oculate. Merita la convocazione solo chi la conquista a suon di ottime prestazioni nel club di appartenenza e al netto di una condizione fisica ottimale.
Questa squadra ha ancora tanto da migliorare ed il tempo a disposizione è striminzito, la rivoluzione tanto attesa non si è ancora materializzata. Conte deve dimostrare, insieme a tutti i giocatori chiamati in causa, di saper riportare la nostra nazione nuovamente tra le prime d’Europa. Una svolta necessaria per tutto il movimento calcistico italiano, a quanto pare sempre più in crisi.