Home News Il turnover ha funzionato, ma sono sempre i titolarissimi ad incidere

Il turnover ha funzionato, ma sono sempre i titolarissimi ad incidere

Il turnover non poteva non funzionare contro un avversario così modesto, relegato nelle zone basse del campionato slovacco. Gli azzurri non hanno elettrizzato, ma ciò che conta, in questo frangente, è uscire dalla crisi con le vittorie, dando continuità ai risultati e cercando un costante miglioramento nel gioco.

Intanto, si vede maggiore equilibrio tra i reparti (utile l’innesto di Lopez a centrocampo) e dopo 180’ di Europa League la squadra è a punteggio pieno: questo può dare ulteriore autostima. Dopo le vittorie esterne su Sassuolo e Slovan domenica c’è il ritorno al San Paolo, dove nelle ultime settimane si sono ascoltati più fischi che applausi: il recupero dei tifosi, con una prestazione convincente e la terza vittoria consecutiva nel match col Torino, è il più importante obiettivo per Benitez.

Il risveglio di Hamsik è incoraggiante sotto l’aspetto tecnico e psicologico, perché lui rappresenta un capitale. Ha giocato con maggiore sicurezza, arrivando più volte al tiro (prima occasione al 17’) e offrendo servizi alle punte, prima a Zapata (animato da buona volontà ma legnoso) e poi a Higuain, che ha segnato appena entrato in campo. La consistenza delle seconde linee non è quella dei titolari e si nota. Ci sono anche giocatori che stanno segnando il passo rispetto alla scorsa stagione, come Inler, riproposto in sostituzione di Gargano. Anche contro queste avversarie,su campi piccoli, occorre forte intensità per vincere. La difesa, punto dolente nelle prime partite con quegli incredibili sbandamenti,non ha incassato reti per la seconda partita di fila. Ma anche in questa serata Rafael non ha dato sicurezza al reparto: da brividi, in particolare, un’avventata uscita sul 2-0. Benitez è stato fine psicologo e lo ha confermato in un periodo non brillante. Gli ha dato fiducia e forza. Adesso aspetta segnali convincenti.

Fonte: Il Mattino

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