Benitez sicuro di sè : ” Ci rialzeremo, la mia panchina non è in bilico”

Un punto in tre partite nel gelo di un San Paolo incavolato e semivuoto: «Ma non mi sento a rischio». Rafa Benitez mantiene la calma, però ieri notte ha revocato il giorno libero, in programma per oggi, e ripristinato l’allenamento. D’urgenza. La sindrome di Bilbao colpisce ancora? Probabile. Più che probabile che la squadra non abbia mai smaltito del tutto la delusione del San Mames; e di certo i numeri sono impietosi: due sconfitte, il pareggio di ieri subito in tripla rimonta e una vittoria datata 31 agosto. A Marassi con il Genoa, all’esordio: poi, nisba. Nada mas in campionato: fotocopiato il trend della stagione 2009-2010 con Donadoni in panchina, il peggiore dell’era-De Laurentiis in A. E intanto la Juve e la Roma, la coppia di testa, scappano già via a punteggio pieno: 12 punti, contro i 4 del Napoli.

LA CRISI. E allora, l’analisi. La valutazione di un pareggio subito dopo essere andati in vantaggio per due volte – la prima addirittura per 2-0 – e un andamento del tutto incomprensibile per essere vero: il punto racimolato in tre partite non è soltanto lo specchio della crisi, bensì è anche un diretto in pieno volto per chi aspira allo scudetto. L’ultima, nonché unica vittoria in campionato è troppo lontana: a Genova fu soltanto un lampo a tempo scaduto? «Dobbiamo recuperare la serenità e la fiducia: con il Sassuolo sarà la partita più difficile della stagione».

LA TESTA. Benitez è lapidario, nel suo incipit. Ma poi argomenta con dovizia: «Noi in crisi?». Lo dicono i numeri. «Beh, questi sono i numeri di una squadra che l’anno scorso ha messo insieme 78 punti e che ora deve recuperare la serenità». Batte sul tema e ripete il concetto e i termini, il tecnico azzurro: «La squadra, adesso, ha bisogno di ritrovare la serenità: manca, è così, però bisogna compattarsi. Dobbiamo stringerci, tutti insieme, e lavorare per recuperare i giocatori che in campo sanno fare la differenza». E ancora: «Io sono l’allenatore di una squadra forte che nella stagione precedente ha fatto bene e che ora deve ripartire: i giocatori hanno la qualità, ma dobbiamo ripartire tutti insieme. E dobbiamo farlo per tornare a viaggiare come la squadra di alto livello che siamo».

NON RISCHIO. De Laurentiis, in partenza per gli States, ieri non era al San Paolo. «Non l’ho sentito. E comunque non è che ogni minuto devo parlare con il presidente per sapere se devo sentirmi a rischio oppure no». E ancora: «E certo che, oltre a tornare sereni, dobbiamo migliorare la fase difensiva, però di buono c’è che abbiamo segnato tre gol e creato molte più occasioni. Tra cui un rigore, netto, che ci è stato negato. E’ ovvio che le tre reti subite non vanno bene, però l’aspetto positivo sono le tre realizzate». Senza Higuain: «Ha fatto tre partite di fila e gli ho spiegato che, schierarlo, poteva essere rischioso».

MENTALITA’ E MERCATO. Ultimo capitolo dedicato alla ferita sempre aperta dei punti persi con le squadre meno blasonate. Un refrain: «Mi ripeterò, ma ritengo che per trovare intensità e continuità bisogna innanzitutto ritrovare la serenità».
Il d.s. Bigon conferma e aggiunge: «Siamo convinti che la squadra si risolleverà, la fiducia in Benitez è massima. Il mercato? Non è che non si vince con il Palermo a causa del mercato. E tra l’altro in campo, dei nuovi, c’era solo Koulibaly».

Corriere dello Sport

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