Svizzera-Italia: attento Di Lorenzo, Insigne sciupa e gli azzurri non vanno oltre il pareggio

Insigne

Due pareggi consecutivi e niente allungo in classifica per dare una stoccata definitiva al girone di qualificazione ai Mondiali. Ad ogni modo, l’Italia può comunque accontentarsi del record di imbattibilità, con 36 partite consecutive senza sconfitte…ma, a pensarci bene, sarebbe stato meglio almeno nelle ultime due portare a casa la vittoria, a maggior ragione che in entrambe gli azzurri si siano dimostrati superiori sul piano del gioco e delle occasioni.

Volendo analizzare le prestazioni dei due napoletani, Di Lorenzo ed Insigne, bisognerebbe ragionare in relazione della partita giocata da tutta la squadra. Ieri, contro la Svizzera, la squadra di Mancini ha giocato un’ottima prima parte di gara in cui però non è sempre riuscita a rendersi pericolosa dalle parti di Sommer; poi è stata schiacciata nel finale di primo tempo, mentre nella ripresa sono arrivate più occasioni, incluso il (maledetto) rigore sbagliato da Jorginho, e nel finale è subentrata la stanchezza che ha sancito lo 0-0.

Se del terzino ex Empoli va detto che la sua partita è stata principalmente di contenimento, con qualche buon anticipo e alcuni passaggi sbagliati, ben più spunti ci offre dal punto di vista tattico il match disputato dal capitano partenopeo.

Come anticipato, occorre dividere i 90 minuti in tre fasi. La prima dura all’incirca per tutta la prima mezz’ora. Gli azzurri gestiscono il possesso e cercano di arrivare nei pressi dell’area di rigore mediante una fitta rete di passaggi, non sempre precisi. Il gioco dell’Italia è mirato a creare densità sulla sinistra, attraendo gli avversari per poi liberare Berardi (e all’occorrenza anche Barella) sulla fascia opposta.

Giocare con il doppio play (consentitemi di ritenere Locatelli “più regista” di Verratti) giova molto ad Insigne, che in questo modo ha un riferimento molto più vicino a sé ed evita di cercare sempre il passaggio lungo verso Jorginho o i difensori.

Insigne, nei pressi dell’area di rigore, si ferma per appoggiare la palla al vicino Locatelli

Il capitano del Napoli si allarga molto ma cerca di essere un riferimento anche tra le linee. In questo frame del minuto 25 vediamo come vada a cercare la palla per poi scaricarla subito su un compagno, sebbene la giocata non gli riesca:

Chiellini cerca e trova Insigne tra le linee con un passaggio filtrante

Col passare del tempo l’Italia aumenta la pressione e arriva a calciare dal limite dell’area. Al 35’ una bella azione in velocità libera il destro a giro di Insigne che non va lontanissimo dal bersaglio. Poco più tardi invece Lorenzo manca una ben più ghiotta occasione andando quasi a lisciare una conclusione al volo davanti alla porta.

La seconda parte di gara, seppur breve, vede con l’Italia a protezione della propria porta e Insigne basso a supporto di Emerson:

Nella terza parte, che corrisponde all’intero secondo tempo, gli azzurri creano molto ma iniziano anche a patire la stanchezza. Allora Mancini prova a risolverla con i cambi, e due di questi (Chiesa per Berardi e Zaniolo per Immobile) portano Lorenzo nella posizione di falso nove, che ormai non gli è nuova. Prima di uscire dal campo al 90’, il 10 ha un’ultima occasione per decidere il match, ma una deviazione e Sommer gli negano la gioia dopo un ottimo punto su un lancio millimetrico di Locatelli.

Insigne da falso nove nell’azione del minuto 72

Del resto da Insigne non bisogna aspettarsi i gol…fare il finalizzatore non è mai stato nelle sue corde. Le sue qualità lo hanno portato negli anni a rappresentare un leader e un punto di riferimento nonostante giochi sulla fascia. Il gioco della Nazionale dipende anche da lui, anche se dopo due gare non si è ancora rivista la squadra spumeggiante che l’11 luglio salì sul trono d’Europa.

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