Spiragli tattici Vol.21: Meret non è un portiere normale

Quarta vittoria di fila, porta imbattuta per altrettante partite, allungo sull’Inter (ormai a -8 dai partenopei) e secondo posto blindato. Insomma, per il Napoli, sarà un Natale sereno, quasi idilliaco.

Il successo contro la SPAL ha infatti decretato la continuità di una squadra che, nonostante le difficoltà, riesce ogni anno a migliorarsi. Tra l’altro, mai come in questo momento, le scelte di mercato, per fortuna della SSC Napoli, stanno pagando tutte.

La formazione ufficiale di Ancelotti: torna Alex Meret tra i pali, mentre a centrocampo c’è Rog ad affiancare Hamsik nel mezzo, con Zielinski a sinistra. In attacco splendono i tiolarissimi Mertens e Insigne.

Da Meret, reduce da una parata miracolosa all’ultimo istante che ha salvato il punteggio, sino ad arrivare a Ruiz, passando per la scelta di puntare sul rientro di Ghoulam, anche ieri tra i migliori, senza prendere altri terzini.

Superamento dell’integralismo
A riprova della poliedricità di un tecnico internazionale come Ancelotti, c’è proprio questo match. Se ci si soffermasse solo sulla formazione azzurra, infatti, si potrebbe pensare che Mertens&co. siano scesi in campo con il solito atteggiamento, con un 4-4-2 accorto ed equilibrato.

Niente di più sbagliato. Già, perché gli uomini di Carletto non hanno più un solito schema, un modulo noto da adottare in qualsiasi frangente, ma, come già più volte sottolineato, modificano di volta in volta le proposte di gioco e il modulo, rimanendo sempre in “zone comfort”. E ieri è stato inscenato un adattamento perfetto al modo di giocare della SPAL.

Il Napoli è in fase di possesso, ecco che la difesa a tre è evidente. Ghoulam sta attaccando Lazzari, così da abbassare la posizione dell’esterno ferrarese, mentre Rog, dall’altro lato, ha già attaccato lo spazio alle spalle di Kurtic.

Come visibile in foto, il Napoli attacca con un chiaro 3-5-2 (Albiol è più arretrato per liberare una linea di passaggio a Koulibaly), dove Zielinski, che di solito gioca da ala, prende un posto quasi da mezzala, a lui decisamente più comodo.

Senza dimenticare poi che con questa soluzione la spinta di Ghoulam a tutta fascia diventa insaziabile: l’algerino ha letteralmente imbrigliato il pericolosissimo Lazzari, giacché, giocando in una posizione ben più avanzata, ha costretto l’esterno ferrarese ad una maggiore attenzione difensiva.

Equilibrio
Dopo il goal di Albiol a fine primo tempo, è tempo per il Napoli di testare ulteriormente la fase difensiva che, ancora una volta, si dimostra efficace.La squadra partenopea, per far fronte alla spinta incessante degli esterni e le due punte (Antenucci-Paloschi) della SPAL, ha continuato sulla strada di un 4-4-2 nettamente più canonico ed equilibrato.

Questo ha permesso, in particolar modo, di fronteggiare al massimo le incursioni da destra di Lazzari e, soprattutto, da sinistra di Fares, che con i tagli al centro si è comunque reso pericoloso in più di un’azione.

In foto è visibile perfettamente il 4-4-2 puro che il Napoli ostenta in fase di non possesso, per limitare la sofferenza sugli esterni e avvalorare la compattezza a centrocampo.

Ma se l’imbattibilità della porta azzurra continua (quattro gare di fila senza subire reti) il merito è proprio dell’equilibrio che il nuovo modo di giocare ha portato. E poi c’è la qualità dei singoli.

Perché una parata come quella di Meret al 92esimo risulta un evento raro. O meglio, è una manifestazione di talento puro, la vera motivazione per cui il portiere friulano è stato pagato 25 milioni di euro.

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